Egitto, Morsi resiste. Esercito pronto a sciogliere il Parlamento

di Redazione

Mohammed Morsi IL CAIRO. Il presidente egiziano Mohammed Morsiè a colloquio da martedì mattina con il ministro della Difesa e capo delle forze armate, il generale generale Abdel Fattah al Sisi, per concordare una via d’uscita alla crisi politica.

In precedenza altre fonti avevano rivelato che ai ‘negoziati’ era presente anche il premier Hisham Qandil, che, contrariamente a quanto annunciato in un primo momento, non si è dimesso ma si è limitato a mettere a disposizione il suo mandato nelle mani di Morsi, se ciò aiuterà a superare la crisi. Il governo ha comunicato che finora sonocinque i ministri dimissionari: Il titolare degli Esteri, Mohamed Amr, quello del Turismo, Hisham Zaazu, delle Telecomunicazioni Atef Helmi; Rapporti con il Parlamento, Hatem Bagato, e Ambiente, Jaled Fahmi.

Ilgenerale al Sisi avrebbe chiesto esplicitamente a Morsi di cedere il potere per salvare quelle vite che andrebbero perse negli scontri tra l’opposizione e i suoi sostenitori nell’eventualità di una sua resistenza ad oltranza.

In Egitto la bozza di processo di transizione (“roadmap”) messa a punto dai militari,nel casoche il presidente Morsi ignori l’ultimatum di 48 ore dato lunedì, prevede la sospensione della Costituzione e lo scioglimento del Parlamento controllato dagli islamisti, Fratelli Mususlmani in primis. Il progetto prevede anche modifiche alla Costituzione entro pochi mesi, seguite da elezioni presidenziali anticipate. Fino a quando la Costituzione non sarà cambiata la gestione del potere sarà affidata ad un consiglio ad interim, composto principalmente di civili espressione delle diverse forze politiche e a tecnocrati esperti.

Tra le figure di capo dello Stato provvisorio i militari hanno fatto il nome del nuovo presidente della Corte Costituzionale, Adli Mansour. La bozza ricorda molto da vicino le proposte per una transizione democratica avanzata dal Fronte di Salvezza Nazionale, la principale forza di opposizione.Ma imilitari sottolineano che il loro progetto è del tutto differente dalla gestione della giunta militare (Scaf) del maresciallo Hussein Tantawi, predecessore di Sisi, che per quasi 18 mesi ha governato l’Egitto dalla caduta di Honsi Muabarak all’elezione di Morsi.

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