Violenza sulle donne, Camera ratifica Trattato di Istanbul

di Mena Grimaldi

 ROMA. Dopo le polemiche di lunedì su un’aula di Parlamento quasi vuota, martedì pomeriggio con 545 voti a favore su 545 deputati presenti, è stata approvata la ratifica della convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica.

Tutto questo nelle stesse ore in cui veniva celebrato a Corigliano il funerale dell’ultima vittima, in ordine di tempo, del femminicidio: Fabiana Luzzi di 16 anni assassinata dal fidanzato geloso.

La convenzione, 81 articoli in tutto, riconosce la violenza contro le donne come una violazione dei diritti umani e rappresenta il primo strumento internazionale giuridicamente vincolante che mira a creare un quadro normativo completo a tutela delle donne contro qualsiasi forma di violenza.

Il testo chiede agli Stati firmatari di introdurre la penalizzazione dei matrimoni forzati, delle mutilazioni genitali femminili e dell’aborto e della sterilizzazione forzata e introduce la necessità di azioni coordinate, sia a livello nazionale che internazionale, tra tutti gli attori coinvolti nella presa in carico delle vittime, inclusi i bambini testimoni di violenza domestica.

La proposta di legge di ratifica passa ora al vaglio del Senato, che approvandola farà dell’Italia il quinto Paese (dopo Albania, Montenegro, Turchia e Portogallo) ad aver ratificato la convenzione firmata a Istanbul.

Affinchè entri in vigore il provvedimento ha bisogno di raggiungere il quorum di dieci ratifiche, di cui almeno otto da parte di Stati membri del Consiglio d’Europa.

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