Pd, Epifani “traghettatore”. Renzi: “Pronto a dare una mano”

di Redazione

Guglielmo EpifaniROMA. “Ho dato la mia disponibilità per spirito di servizio. Se ci sono, i problemi sono solo con la base. Bisogna tornare in mezzo alle persone”.

Così Guglielmo Epifani, risponde ai cronisti all’ingresso della Nuova Fiera di Roma dove si tiene l’assemblea nazionale del Partito Democratico per eleggere, dopo le dimissioni di Bersani, il nuovo segretario “traghettatore” fino al congresso di ottobre. Un ruolo che dovrebbe ricoprire proprio l’ex leader della Cgil, a cui i giovani di “Occupy Pd” hanno consegnato un volantino e una maglietta. Si tratta di un gruppo che sta manifestando contro la linea del partito, a cominciare dall’alleanza col Pdl nel governo Letta, e che chiede di conoscere i nomi dei “101 traditori” che hanno determinato il flop di Romano Prodi alle elezioni per il presidente della Repubblica.

In apertura di assemblea c’è stato l’appello di Pier Luigi Bersani: “Il Pd – ha detto il segretario dimissionario – è un partito senza padroni. Tenerlo insieme non può essere responsabilità di uno, ma di tutti e di ciascuno. La legge della politica è anche che si vince insieme e si perde da soli e bisogna dirlo ai giovani che c’è sempre un dispiacere su queste strada qua”.

Sul palco anche Matteo Renzi che, nel salutare Epifani, ha ironizzato sul nome di Fabrizio Barba, tra i papabili, insieme a lui, per l’elezione di ottobre. “Il traghettatore ci aiuterà se la barca sarà in condizione di reggere. Barca naturalmente è la barca. Non mi riferivo a Fabrizio”. Il sindaco di Firenze ha poi parlato del governo Letta: “E’ guidato da uno di noi, è un governo che ci tocca; ma o lo subiamo o lo sosteniamo con le nostre idee. Se lo subiamo regaliamo un altro calcio di rigore a Berlusconi”. E l’appello all’assemblea: “Se il Pd riscopre l’autenticità e la passione, io, non da candidato alla segretaria o da candidato all’Anci, ma da militante, da iscritto darò una mano”.

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