Milano, passanti aggrediti con piccone: muore il 21enne

di Redazione

 MILANO. Non ce l’ha fatta Daniele Carella, il 21enne colpito dal ghanese Mada Kabobo che all’alba di sabato, armato di piccone, si è scagliato contro chiunque incontrasse sul suo cammino lungo le strade del quartiere Niguarda di Milano.

Il giovane è spirato lunedì mattina, intorno alle 12, dopo un intervento chirurgico subito sabato sera. La famiglia ha acconsentito alla donazione degli organi. Daniele era in piedi sul marciapiede mentre aspettava il padre, che stava consegnando i giornali in un palazzo, quando è stato assalito alle spalle dal 31enne africano, non avendo il tempo di difendersi o di scappare. Veniva colpito alla testa, al fianco, al torace e alla spalla. Qualche minuto prima, il ghanese aveva ucciso Alessandro Carolè, 40 anni, e ferito gravemente Ermanno Masini, 64 anni, ancora in coma.

Alle prime luci del mattino, tra le 5.45 e le 6.35, il giovane africano, irregolare sul territorio italiano e con alcuni precedenti, scendeva in strada, brandendo un piccone, col quale iniziava a percuotere alcuni passanti. In via Monte Grivola colpiva al braccio, un giovane di 24 anni, A.C., ferendolo leggermente. Poi, dopo un quarto d’ora, in via Passerini, feriva alla testa un operaio di 50 anni, F.N., ricoverato in gravi condizioni.

Il ghanese si spostava in via Adriatico, colpendo con violenza alla testa un pensionato che passeggiava col suo cane. Ancora, in piazza Belloveso, vicino all’ingresso di un bar gelateria che a aveva appena aperto, si scagliava tra i tavolini colpendo il 40enne Carolèalla testa, morto in ospedale per le gravi ferite riportate. I proprietari del locale, in preda al panico, abbassavano la saracinesca e si riparavano all’interno. Quando riaprivano c’era a terra il corpo esanime del 40enne, abitante del quartiere, che era sceso al bar sotto la sua abitazione perché non riusciva a dormire.

La furia del ghaneseproseguiva in via Monte Rotondo dove colpiva alla testa il 21enne Carellache stava rincasando dopo aver accompagnato il padre a consegnare i giornali, lavoro che svolgevano entrambi. Proprio in via Monte Rotondo l’aggressore veniva fermato dai carabinieri. Aveva ancora in mano il piccone con evidenti tracce di sangue delle sue vittime.

L’africanoera stato foto-segnalato nel 2011, in Puglia, e intimato all’espulsione. Provvedimento a cui non aveva ottemperato, tant’è che, secondo indiscrezioni, il mese scorso sarebbe stato identificato durante un controllo a Milano. A suo carico alcuni precedenti per rapina, furto e resistenza. Condotto in caserma, nonspiegava i motivi del folle gesto, limitandosi a dire di avere fame.

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