Attentato Brindisi, Vantaggiato in lacrime in aula: “Perdono”

di Mena Grimaldi

 BRINDISI. E’ ripreso giovedì mattina il processo per l’attentato alla scuola Morvillo Falcone di Brindisi dove morì la studentessa Melissa Bassi.

Unico imputato, Giovanni Vantaggiato, il 62enne che piazzò le bombe davanti al cancello dell’istituto. “Ho fatto tutto da solo – ha detto Vantaggiato in aula -non volevo fare del male, ma ho scelto una scuola per dare una dimostrazione. Ho visto che si sono messi tranquilli per entrare nella scuola, non mi sono accorto che c’erano le ragazze, avrei potuto farlo quando c’era quel signore che ha aperto il cofano”.

L’avvocato Fernardo Orsini che rappresenta i genitori di Melissa, chiede che ruolo abbia avuto Gianni Chiriatti, autista di Vantaggiato, nella vicenda. Ma Vantaggiato durante l’interrogatorio lo difende e afferma che non sapeva nulla.Vantaggiato, rispondendo alle domande, ha affermato anche di non aver mai commentato qu8anto accaduto con la moglie, nonostante se ne parlasse ovunque.

Momenti drammatici per i genitori della vittima, si sono avuti quando l’imputato tra le lacrime ha chiesto “perdono”. In quel momento il padre di Melissa si è portato le mani agli occhi, mentre la madre ha chinato la testa.

“Volevo fare un gesto dimostrativo perché avevo subito un’ingiustizia, ma al Tribunale ci sono troppe telecamere”, ha detto il 62enne. Sul perché negli interrogatori resi in fase di indagine si parla al plurale, Vantaggiato ha risposto: “Può darsi che è il mio modo di parlare, ma non c’è niente”.

E su come abbia costruito la boma, “Con miscela di nitrato di potassio e carbone”. “Chi le ha insegnato a fare queste cose?”, ha proseguito il pm. “Tramite l’enciclopedia, alla voce “N”, nitrati, a pagina 72”, ha risposto.

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