Napolitano bis, i grillini: “Colpo di Stato e ascia di guerra”

di Mena Grimaldi

 ROMA. Il piano politico dei Cinque Stelle non è andato in porto. Giorgio Napolitano è stato rieletto con 738voti e Stefano Rodotà si è fermato a 217.

Un Napolitano bis ha messo d’accordo destra e sinistra e Beppe Grillo dal suo blog tuona: “Ci sono momenti decisivi nella storia di una Nazione. Oggi, 20 aprile 2013, è uno di quelli. È in atto un colpo di Stato. Pur di impedire un cambiamento sono disposti a tutto. Sono disperati. Hanno deciso di mantenere Napolitano al Quirinale”.

Oltre a gridare al colpo di Stato, Beppe Grillo, innescando un meccanismo molto pericoloso di violenza, ha invitato tutti ad andare in piazza Montecitorio per protestare. La polizia ha bloccato tutti gli ingressi per evitare problemi di ordine pubblico.

Grillo, infatti, invoca la mobilitazione di massa: “Io sto andando a Roma in camper. Ho terminato la campagna elettorale in Friuli Venezia Giulia e sto arrivando. Sarò davanti a Montecitorio stasera. Rimarrò per tutto il tempo necessario. Dobbiamo essere milioni. Non lasciatemi solo o con quattro gatti. Di più non posso fare. Qui o si fa la democrazia o si muore come Paese”.

Poi denuncia che il blog è sotto attacco e su Twitter lancia l’hashtag #tuttiaroma. Il deputato Roberto Fico gli fa eco: “Il paese è in rovina esclusivamente grazie a loro. Oggi più che mai va alzata l’ascia di guerra, l’ascia della democrazia, della libertà e del cambiamento fatto di comunità, conoscenza e progetti. Si sono arroccati nel palazzo, chiusi, barricati, soli. Sono disperati”.

Un’iniziativa e parole che non piacciono a Roberto Maroni della Lega: “Le stesse cose di Grillo le dicevano Mussolini o Hitler”.

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