Marò, India avvia nuova indagine: nulle prove acquisite da Kerala

di Redazione

 NEW DELHI. Il ministero dell’Interno indiano ha affidato oggi alla Agenzia nazionale di investigazione (Nia) lo svolgimento di nuove indagini riguardanti l’incidente del 15 febbraio 2012 al largo del Kerala in cui sono implicati i marò, accusati della morte di due pescatori indiani.

Lo riferiscono le tv a New Delhi. Il 18 gennaio scorso la Corte Suprema aveva sottratto la vicenda a giustizia e polizia del Kerala sostenendo che quello Stato non aveva giurisdizione. L’iniziativa, si è appreso, si propone di fornire materiale probatorio al giudice di New Delhi che nel prossimo futuro dovrà esaminare la vicenda che coinvolge Massimiliano Latorre e Salvatore Girone.

Infatti, nè le indagini svolte dal team guidato dal commissario Ajith Kumar di Kochi, nè la perizia realizzata dalla polizia scientifica di Trivandrum (sui cadaveri dei pescatori, sul peschereccio St.Antony e sulla petroliera Enrica Lexie) potranno apparentemente essere tenute in conto per l’assenza di giurisdizione verificata dalla Corte Suprema nei confronti dello Stato del Kerala.

Fonti del ministero dell’Interno hanno inoltre detto all’agenzia di stampa statale indiana Pti che “la Nia investigherà il caso dall’inizio e presenterà i capi d’accusa ad una speciale corte della stessa Nia o in qualunque altra corte speciale disposta dal governo d’accordo con la Corte Suprema”.

Sarà comunque il presidente della Corte Suprema, Altamas Kabir, nell’udienza fissata per domani mattina a fornire alcune indicazioni per orientare il lavoro del tribunale ad hoc che dovrà occuparsi dei marò. La Nia è un’agenzia investigativa del governo federale indiano creata nel 2009 a seguito del cruento attentato realizzato a Mumbai nel novembre 2008, e finora si è occupata prevalentemente di casi di terrorismo.

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