Berlusconi, Cassazione rimanda l’udienza al 6 maggio

di Mena Grimaldi

 ROMA. Rinviata al 6 maggio prossimo l’udienza a porte chiuse in Cassazione relativa alla istanza, presentata da Silvio Berlusconi, di trasferire “per legittimo sospetto” i processi Ruby e Mediaset da Milano a Brescia.

La sesta sezione penale della Cassazione, dunque, ha accolto le richieste di rinvio presentate per legittimo impedimento, dato che coincideva con la riunione in Parlamento per eleggere il nuovo Capo dello Stato. La Corte “rigetta l’istanza del senatore Berlusconi”, si legge nell’ordinanza.

Anche la Procura Generale si era opposta all’audizione chiesa dal leader del Pdl. L’audizione di un imputato davanti ai giudici della Cassazione è prevista solo nei procedimenti di estradizione.

Così, i giudici della sesta sezione penale della Suprema Corte spiegano perchè hanno deciso di rigettare la richiesta del leader del Pdl, Silvio Berlusconi, di essere sentito nell’udienza a porte chiuse, rinviata oggi al 6 maggio, nella quale si discuterà se trasferire da Milano a Brescia i processi Ruby e Mediaset.

“Quanto alla richiesta del senatore Berlusconi di essere sentito personalmente”, si legge nell’ordinanza interlocutoria firmata dal presidente della sesta sezione penale, Giovanni De Roberto, il codice di procedura penale “deve essere interpretato considerando la specificità del procedimento che si svolge davanti alla Corte di Cassazione”, con la “conseguente applicazione della regola, di ordine generale, secondo cui le parti private possono comparire per mezzo dei difensori”, salvo i casi in cui “il legislatore preveda espressamente la facoltà dell’interessato di essere sentito personalmente, come nel procedimento di estradizione”.

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