“Il treno dei desideri”, la protesta dei pendolari aversani su Rai3

di Antonio Arduino

 AVERSA. Sembra proprio che il problema dei pendolari non debba avere soluzione. Non sono bastate le proteste, le petizioni e le denunce dai mezzi d’informazione.

Per raggiungere il posto di lavoro nella capitale l’esercito di viaggiatori in partenza da Aversa che deve timbrare il cartellino tra le ore 8 e le 9 dovrà continuare a partire alle 4 e 30 del mattino per rientrare a pomeriggio inoltrato o in serata. Questa la conclusione che sembra arrivare dalla trasmissione televisiva Codice a Barre andata ieri in onda sui Rai Tre in cui Augusta Fabozzi, portavoce del Comitato dei Pendolari che fanno capo alla stazione di Aversa, ha consegnato a Sergio Vetrella assessore ai trasporti della Regione Campania e Presidente Infrastrutture e Mobilità della Conferenza delle Regioni e ad Aniello Semplice, direttore regionale Lazio Trennitalia, la petizione sottoscritta da duemila pendolari e la raccolta di firme effettuata tra la cittadinanza a sostegno della richiesta dei pendolari di avere un servizio decente, commisurato al pesante onere economico chiesto da Trenitalia.

“Per risolvere il problema – ha detto Petrella in chiusura di trasmissione, dopo aver ricordato a volo d’uccello i tagli effettuati dal Governo Berlusconi e Monti – occorre intervenire immediatamente con il discorso della gare. Perché il Governo oltre a tagliare i contratti di servizio, ha tagliato anche su quelle che erano le risorse per i nuovi investimenti del nuovo materiale rotabile”.

Insomma, niente o quasi nuovi treni o carrozze, niente o quasi potenziamento delle linee esistenti e del personale. Tant’è che Petrella ha aggiunto “Ad oggi per risolvere il problema occorre fare come in tutte le nazioni civili, vale a dire effettuare gare per affidare servizi non per la durata di mesi ma di anni, Cosicché chi vince la gara possa inserire all’interno del contratto anche gli ammortamenti relativi ad investimenti capaci di farci uscire da questa situazione”. Insomma è un campa cavallo condito dall’invito fatto alla Fabozzi a chiedere l’inserimento del Comitato dei Pendolari aversani nella Consulta del settore promossa dall’assessorato, un organo che come tutte le consulte non ha poteri ma fa scena.

“Personalmente – ha commentato Augusta Fabozzi – mi ritengo soddisfatta perché l’avere reso noto il problema attraverso un mezzo d’informazione ad alta diffusione nazionale credo possa dare una scossa per la soluzione”. “Intanto – ha aggiunto – un primo risultato l’abbiamo ottenuto perché l’assessore ha promesso che valuterà le nostre richieste e ci farà sapere”.

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