Processo Ruby, Belen in aula: “Mai stata ad Arcore”

di Emma Zampella

Belen RodriguezMILANO. Belen Rodriguez, in aula per il processo Ruby, testimonia di non essere mai stata a casa dell’ex premier e smentisce di aver trascorso una notte con Silvio Berlusconi.

“Questo è un dovere civile, sono stata chiamata e sono venuta a testimoniare”, ha detto la showgirl argentina ai cronisti una volta uscita dall’aula del Tribunale di Milano, mentre si allontanava con espressione innervosita e infastidita dalla presenza dei numerosi paparazzi accorsi. Davanti al giudice, l’ex compagna di Fabrizio Corona, avrebbe dichiarato di non essere mai stata a villa Arcore e soprattutto di essere stata solo un’estate, nel 2007, a casa dell’ex presidente del Consiglio, in Sardegna per una sorta di concerto. Belen ha detto che l’unica occasione in cui ha incontrato Barbara D’Urso con Berlusconi è stata quindi quella a Villa Certosa. “Non sono mai stata a Arcore. Ruby non l’ho mai vista”, ha detto Belen al giudice che la interrogava.

Dichiarazione che contrasta con quella depositata da Karima El Mahroug, al secolo Rudy, la ragazza marocchina al centro del caso, che aveva invece detto di aver incontrato Belen nella residenza dell’ex premier. La showgirl argentina, pantaloni color vinaccia, camicia chiara, blazer nero e scarpe da ginnastica, è stata “bersagliata” dai cameramen e dai fotografi al suo arrivo in tribunale. Visibilmente infastidita, ha cercato di coprirsi il volto e si è allontanata dall’ingresso dell’aula dove si depone.

Importanti anche le dichiarazioni rilasciate alla ressa dei giornalisti dall’esponente del Pdl, Daniela Santachè che ha definito “questo processo una farsa” , aggiungendo che “il problema è che c’é parte della magistratura che vuole cancellare parte della politica per prenderne il posto. Questo è il problema del paese che c’é da vent’anni”. Per Santanché la questione fondamentale dell’Italia è che “la magistratura non è onesta. L’Italia ha tanti altri problemi – ha spiegato Santanché – e questo processo mi fa male da italiana, anche per tutte quelle cose che si raccontano su questo processo che sono una farsa”. L’esponente del partito di Berlusconi ha inoltre aggiunto di non aver “mai visto giovani ragazze ad Arcore”, né ha mai incontrato Ruby nella residenza di Silvio Berlusconi. La Santanchè è stata ascoltata in qualità di teste nel processo che vede imputato il Cavaliere per concussione e prostituzione minorile. “Conosco Berlusconi da 15 anni – ha spiegato Santanché – e ho frequentato la sua abitazione ad Arcore sia per questioni politiche sia per pranzi conviviali”, ha dichiarato ancora ai giornalisti.

Nel corso dell’udienza è stata accolta anche la deposizione di Carlo Rossella, presidente di Medusa, convocato della difesa. Secondo il suo racconto ad Arcore a casa di Silvio Berlusconi le ragazze che partecipavano alle serate ballavano, cantavano (‘”Meno male che Silvio c’é'” e canzoni sudamericane) anche durante la cena, ma non mostrando il seno o il fondoschiena. Rossella ha inoltre spiegato di aver partecipato a qualche incontro di lavoro e conviviale tra il 2009 e il 2010 a Villa San Martino, rispondendo in particolare alle domande che riguardano la cena del 19 settembre 2010 dove si sarebbe fermato fino a mezzanotte e tre quarti.

La versione data in aula dal presidente di Medusa è stata ben diversa da quella più “colorita” data lo scorso aprile da Melania Tumini una delle giovani “pentite” del bunga bunga. Il presidente di Medusa ha parlato di ragazze che ballavano durante la cena facendo anche giri intorno al tavolo.“Berlusconi cantava – ha aggiunto – parlava della sua vita, e le ragazze andavano a complimentarsi con lui. Non le ho mai viste in atteggiamenti di natura sessuale né nei confronti di Berlusconi né di Emilio Fede. C’era un clima di confidenza e allegria”. I dettagli riferiti da Rossella riguardano soprattutto l’abbigliamento delle ragazze: “Queste ragazze avevano l’abito, come si dice a Milano, della festa. Abiti neri, tubini, abiti di pizzo come si vedono in televisione o in discoteca”.

Inoltre il teste non si é ricordato di avere incontrato in quella occasione la consigliera regionale Nicole Minetti ma di aver notato due gemelle (le De Vivo, ndr) e una giovane molto bella con la quale si è complimentato dicendole di avere “un volto da attrice”. La giovane in questione come risulta dagli incroci dei verbali delle intercettazioni è Melania Tumini la cui deposizione su quella serata, come ha fatto notare il procuratore aggiunto Ilda Boccassini, è agli antipodi di quella resa oggi da Rossella.

Nell’udienza di lunedì è stata anche acquisita agli atti una deposizione del procuratore presso il Tribunale dei Minorenni di Milano, Monica Frediani, in cui si afferma che “nella prassi dell’ufficio non è insolito che adolescenti, in assenza di un genitore o parente a cui affidarli, siano temporaneamente affidati in via di urgenza e temporanea a soggetto maggiorenne”, come un “vicino di casa” o un “conoscente”. Il riferimento è all’affido di Ruby a Nicole Minetti. Il procuratore Frediani è stato convocato in aula come teste della difesa di Berlusconi, ma poi non ha dovuto rispondere alle domande perché i difensori dell’ex premier hanno chiesto di acquisire agli atti le tre relazioni da lei firmate sul caso, il 29 ottobre, il 16 novembre e il 28 dicembre del 2010.

Il processo riprenderà lunedì 12 novembre con l’audizione delle ex ministre Maria Stella Gelmini e Mara Carfagna, che mercoledì scorso non si erano presentate in aula per impegni parlamentari; attese anche le due showgirl Miriam Loddo e Francesca Lodo.

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