3 novembre: la comunità celebra San Cesario

di Redazione

San CesarioCESA. Quest’anno la solennità liturgica di San Cesario Diacono e Martire è stata vissuta in modo particolarmente intenso e partecipato in occasione del IV centenario dell’arrivo della reliquia del suo braccio a Cesa.

Le celebrazioni religiose sono iniziate alle 07.30 con la Santa Messa in Canto presieduta dal parroco, don Giuseppe Schiavone. Nel pomeriggio la Statua del Santo è stata solennemente portata in processione per le strade cittadine, accompagnata dal parroco, dal comitato, dalle autorità, dal popolo in preghiera e dal “Complesso Bandistico Città di Casandrino”, diretto dal maestro Antonella Frattolillo. Alle ore 18.30, dopo il rientro della Statua, è stata celebrata la Santa Messa, animata dalla Corale parrocchiale. La serata si è conclusa con un variegato spettacolo di fuochi d’artificio. Per chi volesse contribuire al progetto che prevede il restauro della statua d’argento di San Cesario e di alcuni suppellettili del “Tesoro argenteo”, è pregato di rivolgersi: signore Luigi Angelino, Raffaele Angelino o Clemente Oliva.

Nell’“Anno Cesareo”, dopo la scoperta da parte del Vicario della diocesi di Lucca, Monsignor Michelangelo Giannotti, dell’urna-reliquiario contenente 6 ossa integre (scapola, femore, tibia, perone e ledue ossa iliache) di San Cesario Diacono e martire di Terracina nella Basilica di San Frediano di Lucca e la successiva ricognizione per un intervento di pulitura; è stato ritrovato anche il suo cranio (precisamente la calotta cranica): di questa reliquia importantissima si perse ogni traccia, durante il 1600, negli archivi storici e sulle “guide” di Roma in quanto fu traslata in un monastero italiano e successivamente nascosta sotto l’altare maggiore.

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Durante il corso di quest’anno sarà reso nota la storia e la ricostruzione fotografica dell’intero cranio (diviso in 3 reliquiari che si conservano in luoghi diversi), gli studi sull’età del giovane martire attraverso un’analisi visiva della sua mandibola inferiore e un “viaggio” nei seguenti luoghi di culto del Santo: Corsica (circa 20), in Germania, in Grecia, in Francia e negli Stati Uniti d’America.

Si cercherà di attuare un gemellaggio con la Basilica di San Frediano di Lucca e con la città di Netcong (New Jersey) dove nel 1902 emigrarono alcuni Cesani, precisamente le famiglie: Puco, Ferriero, Esposito, Marino, Mariniello, Costanzo, Togno, Olivo, Bortone e Lepre) le quali decisero di continuare a venerare San Cesario come loro Patrono e di festeggiarlo solennemente il terzo sabato del mese di luglio.

Ancora oggi, dopo 110 anni, sono dedicati al Santo due giorni di festa con una dedizione costante alla tradizione: alle 7 del mattino, dopo il lancio di granate, nella Chiesa di St. Michael di Netcong viene esposta la statua lignea del Santo e la sua reliquia, al termine della celebrazione della Santa Messa con Panegirico del Santo, i fedeli si accalcano sui gradini della chiesa per assistere al Rito della “vendita” dell’antica bandiera: la rappresentazione dell’apoteosi di San Cesario è venduta all’asta al miglior offerente per dare inizio al corteo.

Gli uomini indossavano camicie bianche, pantaloni neri e un garofano rosso per ricordare il martirio di San Cesario. Successivamente la bandiera viene portata in processione per le vie della città, facendo visite a domicilio per le donazioni con la presenza di banda tradizionale italiana. La serata si conclude con i fuochi d’artificio al Campo Arbolino.

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