Fiat Pomigliano, le mogli degli operai contro Marchionne

di Redazione

 NAPOLI. E’ arrivato il momento di scendere in campo per le mogli degli operai della Fiat di Pomigliano. Mancano 231 giorni alla scadenza del 13 luglio 2013, quando terminerà la cig per cessazione attività e 2431 operai saranno senza più un lavoro.

Nel corso di un’assemblea, convocata nel palazzo dell’Orologio, le donne hanno predisposto una serie di iniziative di protesta nei confronti dell’azienda e del suo amministratore delegato, Sergio Marchionne. Il comitato mogli operai e cassaintegrati della Fiat sarà quindi in fabbrica per il Natale Bimbi, l’iniziativa del Lingotto durante la quale ogni operaio può ritirare un gioco per i propri figli, non per prendere il giocattolo, hanno detto, ma per “rivendicare il lavoro, e smascherare il Dracula che si traveste da Babbo Natale”.

Per il primo maggio del 2013, invece, le donne organizzeranno una manifestazione-assemblea a Pomigliano di carattere internazionale. In campo con loro anche alcune sindacaliste provenienti da Spagna e Grecia, oltre a decine di donne ed operai cassintegrati della Fiat di Pomigliano e del polo logistico di Nola, chiuso per ristrutturazione, ed un gruppo di operai della Fiat di Cassino.

Intanto, è di poche ore fa la notizia che potrebbe essere anticipata di un giorno l’assunzione dei 19 iscritti alla Fiom in Fabbrica Italia Pomigliano, che devono essere assunti entro il 28 novembre, così come disposto dalla Corte d’appello di Roma. I lavoratori iscritti al sindacato metalmeccanico della Cgil, infatti, hanno ricevuto in queste ore un telegramma di convocazione da parte dell’azienda, per domani mattina, per “comunicazioni urgenti”.

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