I legali di Fabozzi non partecipano a udienza preliminare

di Redazione

 VILLA LITERNO. Dopo la richiesta di rinvio a giudizio del consigliere regionale Enrico Fabozzi, gli avvocati Mario Griffo e Umberto Del Basso De Caro non hanno partecipato all’udienza preliminare che si è svolta il 5 ottobre davanti al Gip del Tribunale di Napoli, Isabella Iaselli.

I suoi legali hanno rinunciato al mandato e chiesto la nomina del difensore d’ufficio “ponendosi l’eventuale attività difensiva in contrasto con l’inequivoca volontà esplicitata dell’imputato”.

La decisione è stata assunta dopo il rigetto da parte del Gip della richiesta di rito immediato presentata lo scorso 1 ottobre dagli avvocati di Fabozzi. In un memoriale protocollato prima dello svolgimento dell’udienza preliminare, Griffo e Del Basso De Caro hanno posto in evidenza come “l’udienza preliminare rappresenti un diritto dell’imputato anche nel caso di rinuncia da parte del medesimo, come prevede l’ordinamento”.

“La scelta – sottolineano i legali di Fabozzi – costituisce un diritto dell’imputato che impone al giudice di rimettere gli atti al giudice del dibattimento. In sostanza, la richiesta di rinvio a giudizio fa nascere nell’imputato il diritto di essere giudicato qui ed ora (giudizio abbreviato) oppure di essere giudicato dal suo giudice naturale (giudizio immediato)”.

Gli avvocati Griffo e Del Basso De Caro considerano il rigetto della richiesta di rito immediato “una lesione dei diritti del loro assistito anche perché riconosciuto dalla Cassazione come provvedimento illegittimo, sebbene non impugnabile (con lesione ulteriore del diritto di difesa) Da qui la mancata partecipazione all’udienza preliminare”.

Del resto è stato lo stesso consigliere regionale a chiedere di essere giudicato in un dibattimento pubblico per dimostrare la sua “totale estraneità ai fatti” che gli vengono contestati. Fabozzi è accusato dai pm della Dda partenopea di concorso esterno in associazione camorristica, corruzione, voto di scambio e turbativa d’asta.

I suoi avvocati sottolineano che Fabozzi, fin dall’inizio di questa vicenda, “non ha mai cercato espedienti giuridici per sottrarsi al confronto con i magistrati e sta affrontando il lungo periodo di reclusione con grande dignità, perché il suo primo obiettivo è quello di attestare di aver agito, nel periodo in cui era sindaco di Villa Literno, sempre con la massima trasparenza e nel pieno rispetto della legge”.

Nel corso dell’udienza preliminare il consigliere regionale è stato rinviato a giudizio, assieme agli imputati che non hanno optato per il giudizio abbreviato (giudizio abbreviato richiesto da Vincenzo Caiazzo, Giovanni Malinconico, e Raffaele Meccariallo), nonostante due annullamenti da parte della Corte di Cassazione delle rispettive ordinanze cautelari emesse nei suoi confronti dal Gip Napoli. La prima udienza si terrà il 21 novembre prossimo presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere.

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