Squinzi: “La spending review? Un aperitivo”

di Redazione

SquinziCAPRI. “Il governo sta facendo delle cose, certamente non sta facendo tutto quello che sarebbe necessario per fare il salto di qualità”.

E’ critico il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, riguardo all’operato dell’Esecutivo Monti. Il leader degli industriali ribadisce: “Ritengo che dalla prossima legislatura serva una legittimazione politica, anche per un’eventuale Monti bis. Non ne farei una questione di nomi, mi sta benissimo anche che il professor Monti guidi la prossima legislatura, purché abbia una legittimazione elettorale”.

“Le nostre aziende stanno soffrendo, forse anche morendo di fisco, bisognerebbe fare una spending review molto più decisa e tutti i fondi che si liberano dovrebbero essere destinati alla riduzione del cuneo fiscale per i lavoratori, le imprese, i cittadini”. A proposito dell’attacco mosso ieri all’apertura del convegno di Capri da parte dei giovani imprenditori di Confindustria che tra l’altro hanno parlato di un fisco che è ormai una “confisca”, Squinzi sottolinea che “i giovani sono sempre più decisi, hanno più fuoco, ci sta”. E, aggiunge, “sul fisco anche io ho preso una posizione decisa perché credo di interpretare l’opinione di tutti gli imprenditori italiani: le nostre aziende stanno soffrendo, forse anche morendo di fisco. Quindi – afferma ancora Squinzi – è una riflessione seria che dobbiamo porre all’attenzione dei nostri governanti”.

La spending review “personalmente la considero un aperitivo, credo si possa procedere anche all’antipasto, al primo, al secondo, al dessert”, dice il presidente di Confindustria che alla domanda se a suo parere ci sia ancora spazio per una spending review più decisa, a margine del convegno dei giovani imprenditori, risponde: “Secondo me sì, nettamente”.

Sulla legge di stabilità “il nostro giudizio è un po’ articolato”, dice anche il presidente di Confindustria: “C’è molto poco per la crescita, credo che in questa direzione si doveva fare uno sforzo maggiore”.

Invece di mandare “la Guardia di finanza a prendere le targhe dei Suv a Cortina o Forte dei Marmi o scoraggiare l’industria nautica (questa estate i porti italiani sono stati deserti), sarebbe più opportuno pensare a provvedimenti proattivi per esempio la completa deducibilità di determinati costi”, attacca poi Squinzi sulla necessità di ridurre il peso fiscale.

Squinzi commenta anche la proposta di un contributo di solidarietà del 3% sui redditi sopra i 150 mila euro per allargare la copertura finanziaria agli esodati: “Sicuramente un ulteriore carico fiscale e che, peraltro, non è l’unico portato avanti in questi giorni perché sulle imprese sono arrivati anche altri balzelli. È una situazione generale che va rimeditata, pur sapendo che dobbiamo essere pronti a fare dei sacrifici”.

“Il Mezzogiorno è un pezzo fondamentale del nostro Paese: bisogna reagire, bisogna abbandonare la mentalità di ricorrere all’assistenzialismo che ci ha contraddistinto per molto tempo” dice Squinzi che, a margine del convegno dei giovani imprenditori, aggiunge: “Bisogna cercare di potenziare quelli che sono i punti forti del Mezzogiorno perché non dobbiamo mai dimenticare che il suo patrimonio storico, culturale, ambientale è unico al mondo”. Una battuta, infine, sull’Europa, cui è dedicato quest’anno il convegno degli under-40 di Confindustria (‘Europe under pressure’): “L’Europa è fondamentale, sono un europeista convinto”.

“La situazione economica è molto difficile, siamo tutti preoccupati però non dobbiamo perdere il nostro ottimismo di imprenditori, dobbiamo impegnarci e ritrovare la ripresa. L’Italia sta soffrendo da più di un anno”, afferma Squinzi, ma “è una situazione transitoria. Noi imprenditori siamo ottimisti per definizione, dobbiamo continuare a pensare che rivedremo la crescita. Il problema vero che ci preoccupa è la disoccupazione: il dato di quella giovanile, che sfiora il 35%, è assolutamente tragico”.

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