Protesta in piazza: gli studenti e il no ai tagli

di Redazione

 MILANO. Da Palermo a Milano, passando per Roma, Napoli e Bologna: tutti gli studenti in piazza a protestare conto i tagli e le scelte del governo.

Un coro unanime che annuncia diverse mobilitazioni. La volontà degli studenti italiani è quella di difendere la scuola e il diritto all’istruzione, da sempre considerato un elemento fondamentale e necessario per i giovani. “La nostra generazione scende in piazza contro questo Governo e contro l’Unione Europea, che assieme privano milioni di giovani del diritto all’istruzione, al lavoro e al futuro” dicono i leader dei comitati studenteschi a Palermo, e a fargli eco a Milano ci sono quelli che gridano “Fuori banche e aziende dalle scuole, saperi per tutti, privilegi per nessuno”.Sono i tagli che coinvolgono l’istruzione ad essere bersaglio delle più accese polemiche da parte dei ragazzi. “Contro crisi e austerità riprendiamociscuola e città” si legge in uno striscione alla testa del corteo che ha invaso Roma.

E si continua: “Siete bravi solo a tagliare, la riforma fatela davvero libri di testo a costo zero” gli slogan più gettonati. Ma la sorpresa arriva a conclusione della manifestazione, davanti la sede della presidenza della regione di Palermo, quando tra l’applauso dei migliaia di studenti sono state bruciate un centinaio di tessere elettorali sotto lo striscione: “Nessuna fiducia nella casta”. Ma non c’è solo la scuola nelle proteste degli studenti che ne hanno approfittato per far sentire la propria voce anche in materia di crisi economica. Gli scontri più importanti sono stati quelli di Milano, dove gli studenti hanno inveito conte Monti: “Monti in miniera e Fornero in fonderia”, In manifestazione anche i collettivi universitari e medi. “Il Paese – spiega un rappresentante del collettivo universitario – è in una condizione di miseria, dissanguato dalle varie manovre ‘lacrime e sangue’ del governo Monti che colpiscono solo i lavoratori. Rivendichiamo una fuoriuscita dalla crisicon una ripresa a livello di reddito”.

Gli studneti nel corso della mattinata si sono ampiamente scontrati a affrontati con gli agenti di polizia che hanno cercato di contrastare il fiume umano di giovani intenti a riversarsi sotto i palazzi degli organi principali delle città che hanno aderito alla sommossa. Momenti di tensione a Torino durante il corteo di studenti contro i tagli. Alcune decine di manifestanti sono stati dispersi dalla polizia in pieno centro città, dopo che hanno effettuato un fitto lancio di fumogeni, uova e vernice contro alcuni negozi.

Scontri tra gli studenti e la polizia nel centro di Torino durante il corteo della prima giornata di sciopero nazionale studentesco. Ci sono state alcune cariche della polizia per respingere lanci di uova e fumogeni da parte dei manifestanti. Centinai di studenti in corteo anche a Pisa dove si sono avuti momenti di tensione davanti all’ingresso del comune in seguito allo schieramento di un cordone di poliziotti per impedire l’accesso al palazzo da parte dei giovani. Gli agenti hanno respinto la pressione degli studenti che dopo alcuni minuti hanno ripreso a sfilare lungo le principali vie del centro senza disordini.

Il corteo che invece è partito a Roma, da Porta San Paolo, diretto verso il ministero dell’Istruzione a viale Trastevere, secondo gli organizzatori, ha raccolto in piazza cinquemila studenti. Alla testa del corteo qualche decina di liceali con scudi in cartone.

A Milano uno dei due cortei i giovani hanno imbrattato alcuni edifici lungo il percorso, quello della Siae, di Cariplo e Intesa Sanpaolo. Analoga situazione in corso di Porta Romana. Gli studenti si dicono contrari al ddl Profumo. Alcuni indossano la maschera di Anonymous. Poi petardi e vernice contro la sede di Unicredit. Fitto lancio di uova davanti alla Provincia di Napoli. La mobilitazione ha smosso tutta l’Italia: “Dopo anni di tagli non c’è alcuna intenzione di tornare a investire nella scuola pubblica”, dicono gli studenti. Che assicurano: “Questa è solo la prima di una serie di mobilitazioni”.

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