Omicidio Carmela: l’assassino non da segni di pentimento

di Mena Grimaldi

 PALERMO. Samuele Caruso, il 23enne che venerdì scorso ha ucciso a Palermo Carmela Petrucci, 17 anni, e ferito gravemente la sorella Lucia, 18 anni, sue ex fidanzata, non mostra segni di pentimento.

Durante la convalida dell’arresto da parte del gip, Maria Pino, si è limitato a dire “non ho nulla da dichiarare”, avvalendosi della facoltà di non rispondere.

Il 23enne venerdì pomeriggio, subito dopo l’omicidio, aveva dichiarato di essere uscito da casa con l’intenzione di uccidere Lucia, la sua ex fidanzata che aveva deciso di troncare la loro breve relazione. Intanto, la madre di Caruso dalle pagine de Il Giornale di Sicilia lo difende: “Mio figlio – ha dichiarato la donna – è un bravo ragazzo. Giornali e televisioni lo hanno definito un killer ma non è così, non è un mostro”.

Sotto il profilo delle indagini, invece, la Procura di Palermo sta indagando su eventuali complici del ragazzo. Qualcuno che avrebbe aiutato il ragazzo quando si è cambiato la maglia sporca di sangue e a fuggire verso la stazione ferroviaria di Bagheria, dove è stato fermato mentre stava cercando di prendere un treno.

Non solo. Il giovane durante la colluttazione con le due sorelle si è ferito alle mani. Durante le prime ore ha dichiarato che è stata una passante a dargli una garza per poter fasciare le mani ferite. Ma gli inquirenti non credono alle sue dichiarazioni, sono convinti che qualcuno ha aiutato e coperto il 23enne subito dopo l’omicidio.

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