Napoli: petardi e caos per la protesta degli studenti

di Emma Zampella

 NAPOLI. Anche gli studenti napoletani scendono in piazza per protestare contro i tagli del Governo all’istruzione: caos e petardi nel centro della città.

Nella mattinata di venerdì, unendosi ad un movimento di protesta che ha preso anima nelle più grandi città italiane, per quella ch viene annunciata come una della tante giornate di mobilitazione nei confronti del Governo, alcuni grossi petardi sono stati fatti esplodere durante il corteo degli Studenti Autorganizzati della Campania in corso a Napoli.

In piazza circa 4-500 giovani, tra cui studenti delle scuole medie superiori di Napoli e provincia. Urlati sloga contro la riforma della scuola. I cori richiamano quelli che attraversano tutto il paese: “Siete bravi solo a tagliare, la riforma fatela davvero libri di testo a costo zero”. La riforma del settore scuola è un argomento che sda sempre ha animato gli studenti e che quest’anno più che mai sono stanchi delle scelte “sbagliate” fatte dalla politica e dal Governo tecnico. La protesta degli studenti napoletani, che saluterà la nave ‘Estelle’, ora a Napoli, e diretta a Gaza, era stata annunciata già nei giorni scorsi quando un velo di polemica era stato mosso dai laureandi dell’Università Federico II, nella Facoltà di Giurisprudenza, vista la presenza di Anna Finocchiaro, senatrice del partito democratico.

“Abbiamo interrotto quello che doveva essere l’ennesimo gran gala’ della Federico II”, hanno dichiarato gli studenti del ‘Dada’, un movimento studentesco univesiatrio, che hanno contestato la presenza del capogruppo del Partito democratico al Senato in quanto “rappresentante del partito che piu’ ha fatto per sostenere le scelte scellerate del governo Monti”. “Siete qui per dirci che l’universita’ e’ il luogo virtuoso in cui la formazione ci garantira’ il futuro – hanno detto gli studenti – ma in realta’, oggi, iniziamo un’universita’ con le tasse aumentate, con l’incremento delle facolta’ a numero chiuso e con gli effetti devastanti dell’ultima riforma universitaria”.

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