Fallimento “Gold Hotel”: tre arresti per bancarotta fraudolenta

di Redazione

Gold HotelCASERTA. La Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere ha disposto l’esecuzione di un’ordinanza di custodia in carcere e agli arresti domiciliari nei confronti di alcuni imprenditori responsabili, a vario titolo, di bancarotta fraudolenta.

La vicenda il fallimento della Gold Hotel s.r.l., dichiarato dal tribunale sammaritano il 26 ottobre 2011. Gli indagati a cui, allo stato, sono state applicate le misure cautelari sono: Gianfranco Tornatore, 53 anni, di Napoli, in carcere; Stefano Capriello, 52 anni, di Villaricca (Napoli), ai domiciliari; Antonio Capriello, 53 anni, di Napoli, ai domiciliari. Indagate a piede libero altre tre persone.

Le indagini, condotte dalla compagnia della Guardia di Finanza di Marcianise, su delega e coordinate dalla speciale sezione reati economici, societari e finanziari della Procura della Repubblica, hanno tratto impulso da una verifica fiscale, avviata prima della formale dichiarazione di fallimento, nel corso della quale si accertava che la società, all’epoca controllata dalla famiglia Tornatore ed amministrata da T.M., a fronte di una forte esposizione debitoria nei confronti dell’Erario, superiore a 1 milione e 600mila euro, era stata interessata da una serie di rapidi mutamenti dell’assetto proprietario e gestionale, culminati nella concentrazione delle quote sociali e della amministrazione in capo a C.P., soggetto nullatenente, nella immediata antecedenza dei quali era stato ceduto alla società “Centro Leasing s.p.a.” di Firenze, a titolo oneroso, per l’importo di 7 milioni e 800mila euro il principale cespite aziendale, costituito dall’albergo “Gold Hotel”, a Marcianise.

Si accertava che il “Gold Hotel” era di fatto ritornato nella disponibilità delle stesse persone fisiche, in quanto ceduto in locazione finanziaria dal “Centro Leasing s.p.a.” alla “GianMaro Buildings s.a.s” di Gianfranco Tornatore e da questa successivamente locato alla “Gold Hotel s.p.a.” (società di nuova costituzione, riferibile allo stesso Tornatore) e che il ricavato della vendita del complesso alberghiero era stato pressoché interamente utilizzato dall’amministrazione per una serie di operazioni finanziarie concluse a strettissimo giro.

Successivi accertamenti, sviluppatisi attraverso verifiche bancarie e controlli incrociati sulla contabilità delle aziende destinatarie delle operazioni, consentivano di accertare che una parte rilevantissima della provvista, oltre 3 milioni di euro, era stata utilizzata per pagamenti, rivelatisi privi di qualsivoglia giustificazione commerciale e contabile, in favore di Tornatore e di società allo stesso riconducibili; altra consistente parte del ricavato della vendita del complesso aziendale, pari ad oltre 1 milione e 500mila euro, era stata, viceversa, distratta in favore di società riconducibili ai fratelli Capriello – e ad altri soggetti nei cui confronti sono ancora in corso le indagini – attraverso un sistema di false fatturazioni per lavori e forniture in realtà mai eseguite in favore della s.r.l. Gold Hotel.

Disposto, in via d’urgenza, anche il sequestro preventivo delle somme nella disponibilità degli indagati nonché delle società agli stessi riconducibili che, a vario titolo, hanno beneficiato dei pagamenti per un importo pari al valore delle somme distratte.

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