Addio al “patriota” Sergio Ventriglia

di Redazione

Sergio VentrigliaSANTA MARIA CV. Tante piccole luci che si alzeranno all’unisono verso il cielo. Questo è il modo con cui gli amici e conoscenti di Sergio Ventriglia, il venticinquenne scomparso una settimana fa, hanno deciso di salutarlo per l’ultima volta.

L’iniziativa, che ha preso il nome di “Goodbye Patriot”, è stata voluta dal cugino e grande amico di Sergio, Rosario Luigi Copioso, e si terrà sabato 15 settembre, dalle 23.30 alla mezzanotte, quando, nella piazza adiacente all’Anfiteatro Campano, centinaia di lanterne cinesi si accenderanno contemporaneamente. Nessuna retorica o pietismo per l’addio del “patriota”. Sergio era tutto tranne che scontato e prevedibile. A lui sarebbe piaciuta questa improvvisata festa d’addio a cui sono invitati tutti quelli che hanno avuto il piacere di incrociare la propria vita con quella dello speaker.

A sette giorni dal dolore tanto sordo quanto inaspettato che ha investito gli amici, sembra arrivato il momento di rialzarsi, di condividere il vuoto, di guardare avanti. Invece di piangere su ciò che non ci sarà più, è giunta l’ora di concentrarsi sull’eredità che è stata donata: un calore umano, una gioia di vivere che Sergio, con il suo sorriso, ha dispensato senza parsimonia.

Un prezioso patrimonio d’affetti che si legge chiaramente sui volti della collega e amica Serena, di Roberta e di tutti i ragazzi del Club 33 Giri che hanno avuto la possibilità di entrare a far parte del suo mondo fatto di estro ed arte.La sua curiosità e competenza, che spaziava dalla musica, ai libri, ai viaggi, lo rendeva famelico di conoscenza e di esperienze.

L’indiscusso (ed ammirato non senza un po’ d’invidia da chi scrive) talento creativo gli erano valsi sul campo i gradi di “condottiero” in ogni iniziativa; sempre protagonista e mai primadonna. Questo speciale carisma capace di attrarre l’affetto e la stima della gente era dovuto alla sua grande sensibilità. La necessità di guardarsi dentro, anche a costo di smarrirsi nelle tenebre dell’anima, lo ha reso forse fragile, l’angoscia di vivere è divenuta insopportabile e il suo grido di dolore impercettibile per il mondo chiassoso.

Ora ricominciare. Questo è l’imperativo per tutti quelli che l’hanno conosciuto e voluto bene. Ricominciare da un addio, magari insieme, forse con una festa di fuochi fatui che ondeggiano nel buio di una notte di settembre, probabilmente con un pizzico di nostalgica poesia. Chissà …. A quel “casinista” di Sergio sarebbe piaciuto proprio così. Per chi fosse curioso di sapere chi è il ”Patriota” ecco il video. Noi lo ricorderemo così. Per sempre.

Sergio Ventriglia a Kiev – VIDEO

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