Roma, scontro tra vecchia e nuova società: i conti non quadrano

di Redazione

Rossella SensiE’ in corso una vera e propria guerra in casa Roma tra la vecchia dirigenza dei Sensi e la nuova americana.

A fare scoppiare il tutto sono state le dichiarazioni di Mark Pannes, attuale amministratore delegato giallorosso, che senza mezzi termini ha affermato: “Abbiamo acquistato una società in difficoltà, il mio ruolo ora è sistemare il bilancio e portare la squadra ai vertici. Ci vuole tempo, non è un lavoro di una notte”.

Una chiara allusione ai bilanci in rosso lasciati dalla famiglia Sensi. Questa critica non è per niente andata giù a Rossella Sensi, che subito ha replicato all’Adkronos: “Vorrei precisare che da quanto risulta dai bilanci dell’As Roma, società quotata in Borsa, che sono stati certificati e pubblicati, la famiglia Sensi non ha, nel modo più assoluto, lasciato la società sportiva in una situazione di bancarotta. Sono certa che il signor Mark Pannes – continua l’attuale assessore al comune di Roma – si sia espresso in modo diversoda come riportato sui media o sia stato frainteso. Mi auguro e mi aspetto che questo continuo atteggiamento denigratorio e polemico da parte di alcuni dirigenti verso la gestione precedente cessi presto e si concentri piuttosto verso il bene della Roma e dei suoi tifosi”.

La rabbia dell’ex consigliere Baldi non si fa attendere: “In modo inaspettato escono fuori ancora affermazioni gratuite sui conti della Roma della gestione Sensi da parte di chi dovrebbe avere, ma a quanto pare non le ha, capacità per valutare i conti finanziari. Avendo fatto il consigliere d’amministrazione della Roma per ben 10 anni e avendo letto con attenzione i bilanci, sfido pubblicamente il signor Pannes – tuona Baldi – a dibattere i conti della Roma, passati e presenti. E vediamo il presunto dissesto dove sarebbe. Una volta emersa la verità, a quel punto vorrà dire che sfiderò Pannes a duello per le bugie dette facendo scegliere a lui l’arma che preferisce. Pensassero a fare una grande Roma, pensassero a tenere loro i conti ordinati senza fare confusione davanti ai tifosi,forse per nascondere qualcosa di inconfessabile. E ricordassero soprattutto che noi le battaglie le facevamo con le grandi squadre avversarie e mai al nostro interno, le guerre civili sono solamente un sintomo di decadenza e di debolezza generale. Non sono patrimonio dei tifosi della Roma”. Pace a breve tra le due parti o conflitto ad oltranza?

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