MONDRAGONE.Sul volantino diffusoda Giovanni Pagliaro riguardo al Parco dellAppia Antica nei pressi del cimitero,interviene lassessore al Museo Civico Francesco Nazzaro.
Rimango veramente sconcertato dal capovolgimento della realtà delle cose operato nel volantino diffuso dal signor Giovanni Pagliaro. Se la realizzazione del Parco Archeologico dellAppia Antica ha trovato dei fieri oppositori, questi sono stati proprio alcuni dei proprietari, non tutti, dei fondi sui quali è stata fatta questa importante scoperta archeologica. Basti ricordare che in alcune occasioni sono dovuti intervenire i Vigili Urbani ed i Carabinieri per consentire alla Soprintendenza Archeologica e al Comune laccesso alle aree oggetto di scavo.
Alcuni proprietari, sebbene furono invitati più volte dallallora assessore Giovanni Schiappa per concordare una cessione bonaria dei fondi, attesa limportanza del rinvenimento, hanno sempre opposto un netto rifiuto per meri motivi economici. Interessi sicuramente legittimi e doverosi, ma molto lontani da quellamore per larcheologia che oggi viene rappresentato nel volantino.
In quelle riunioni non venne esternato alcun interesse alla valorizzazione per quella che oggi chiamano risorsa. Ci sono stati ben tre ricorsi al Tar, proprio perché lEnte voleva espropriare i terreni per tutelare questo eccezionale scoperta dellAppia Antica, mentre alcuni proprietari volevano soltanto curare, ribadisco in modo del tutto legittimo, solo il proprio interesse economico, proponendo addirittura ricorso al Presidente della Repubblica contro lapposizione del vincolo archeologico.
Non capisco e non comprendo come possa essere, quindi, ribaltata la realtà delle cose. Devo poi aggiungere che il Consiglio di Stato con sentenza n. 3959/2011 ha dato pienamente ragione al Comune di Mondragone contro i proprietari, dichiarando legittima lintera procedura espropriativa ed ordinando allEnte il pagamento di quanto dovuto a titolo di esproprio. Su questo posso assicurare che sarà data piena ottemperanza a quanto deciso dai giudici amministrativi. Limportante è evidenziare che quanto oggi affermato da alcuni proprietari ha quale finalità, del tutto legittima, il solo proprio interesse economico. Parliamo allora di questo. Mi sembra però del tutto fuori luogo che proprio coloro che non hanno mai avuto ad interesse alla creazione del Parco Archeologico dellAppia Antica, si trasformino oggi in paladini dellarcheologia.
Voglio ricordare, infine, che la procedura si è prolungata per molto tempo anche a causa di un comportamento della stessa Soprintendenza Archeologica non sempre in linea con le scelte difensive del Comune di Mondragone, cosa questa segnalataanche dal Consiglio di Stato, che ha evidenziato questo comportamento anomalo della stessa Soprintendenza.
Ancora oggi, pur se ripetutamente sollecitata, non ci viene concessa la gestione dellarea. Questo è il motivo per cui larea è incolta. Pur se di proprietà del Comune di Mondragone, larea non è stata mai formalmente affidata allEnte. Tanto è vero che ogni qualvolta abbiamo voluto far visitare larea, abbiamo dovuto chiederlo alla Soprintendenza. Ho lintero carteggio della vicenda e posso dare contezza di ogni passaggio.
Chiudo dicendo che solo e soltanto il Comune di Mondragone e lallora assessore Giovanni Schiappa hanno avuto a cuore larea dellAppia Antica, realizzata veramente contro tutto e contro tutti. Il percorso amministrativo appena intrapreso, auspico, ci permetterà di dare risposte concrete sia alle giuste pretese dei proprietari che alla valorizzazione dellAppia.
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