Parco archeologico, Pagliaro: “Si mistifica la realtà”

di Redazione

 MONDRAGONE. E’ singolare il commento critico, a difesa della cattiva gestione del sito archeologico “Monte Petrino – Appia Antica”, da parte del novello assessore Nazzaro, che al tempo dell’occupazione dei terreni, agosto 2008, …

… era un dipendete comunale forse con l’hobby dell’archeologia ma privo di qualsiasi responsabilità tecnico-amministrativa. L’intervento contiene alcune inesattezze ed incoerenza.

In particolare: i “fieri oppositori” all’immissioni in possesso dei terreni erano i proprietari dei fondi che difendevano il diritto della proprietà privata, ancora riconosciuto e garantito dall’articolo 42 della Costituzione, che ne consente la regolare espropriazione per motivi di interesse generale e con equo indennizzo, sempre disattesi dall’Ente comunale che pretendeva di concordare accordi bonari al prezzo di tre euro al mq. circa, a fronte del più ragguardevole importo di dodici euro al metro quadro (circa), pagato per l’acquisizione dell’area adiacente destinata a parcheggio pubblico una parte e l’altra parte insiste parte del sito archeologico; questo è il motivo per cui si è intrapresa la strada del ricorso. L’assessore può spiegarci perché questa iniquità?

I ricorsi al Tar dei proprietari sono l’evidente conseguenza dell’illecita procedura espropriativa (occupazione sine titulo) per la creazione del “Parco Archeologico”, appaltato per l’intero contributo assegnato (933.246,97 euro) senza previsione obbligatoria e congrua degli indennizzi, trasformato oggi in debito pubblico ed abiezione dell’Archeologia per l’incuria e degrado dell’area archeologica, esposta a pericolo d’incendio;

L’affermazione che l’area é incolta perché “pur se di proprietà del Comune, non è stata mai formalmente affidata all’Ente”, scaricando la responsabilità sulla Soprintendenza, rappresenta una particolare modifica dell’articolo 832 c.c., riconducibile al nuovo diritto della “proprietà virtuale” che non consente di godere e di disporre delle cose in modo pieno ed esclusivo.

L’intervento riproduce il solito modus operandi con il quale si riesce abilmente a mistificare la verità delle cose e dei fatti, finalizzati alla “piena ottemperanza a quanto deciso dai giudici amministrativi”, come viene assicurato dallo stesso assessore, in esecuzione della sentenza del Tar Campania, che condanna il Comune di Mondragone ad indennizzare i proprietari dei terreni dove insiste il sito archeologico per occupazione “sine titulo” dei terreni. (ci si chiede a quando l’indennizzo?)

La riflessione posta in essere dal volantino è di natura politica e non venale, né personale. In effetti l’assessore e tutta l’amministrazione devono spiegare (ai cittadini contribuenti) quale sia stato il beneficio reale che fino ad oggi la comunità di Mondragone ha ricevuto dal “Parco Archeologico”, (ovviamente non essendo ai livelli di Pompei, Foro Romano, Valle dei Templi), e non essendo stato inserito in nessun tipo di percorso archeologico – turistico (provinciale, regionale, nazionale). Risulta normale che, per un Comune con difficoltà finanziarie come quello di Mondragone, gestire un sito archeologico d’indubbio interesse è solo un costo, che graverà sull’intera comunità locale. Questa è la realtà”

Giovanni Pagliaro
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