Sant’Arpino Futura: “La gente non vuole contentini”

di Redazione

Sant'Arpino FuturaSANT’ARPINO. Da sempre, fieri conoscitori della nostra storia cittadina, siamo stati consapevoli del fatto che il destino con noi abitanti di Sant’Arpino sia stato particolarmente benevolo, facendoci nascere e vivere in un comune ricco di storia, tradizioni e cultura.

Ma mai e poi mai avremmo immaginato di vivere in un periodo storico dove una sola persona riuscisse a sommare in sé stessa le qualità di Gaio Cilnio Mecenate, storico patrizio di epoca imperiale protettore di artisti, e di Lorenzo de Medici, detto “Il Magnifico”, capace di passare alla storia per aver reso splendida Firenze durante il Rinascimento.

Ebbene, cari concittadini, oggi, abbiamo il privilegio, noi santarpinesi, di avere un sindaco capace di racchiudere in sé le qualità di queste due personalità e mostrarsi generoso con quello che ritiene il “suo” popolo e farlo deliziare in ogni occasione.

Scherzi a parte, lo scorso 30 giugno in vista della Finale degli Europei di calcio ci siamo trovati il nostro comune tappezzato di manifesti firmati dal primo cittadino e dal consigliere delegato allo sport nei quali si annunciava, in pompa magna, l’installazione di un maxischermo in Piazza Umberto I in occasione della Partita Spagna Italia. E fin qui nulla di strano, ma la cosa singolare è che nello stesso manifesto si precisava come durante la serata ci sarebbe stato uno stand enogastronomico dove poter degustare un panino e bere una bibita, “offerti personalmente dal sindaco”.

Ecco, cari concittadini, davvero abbiamo sbarrato gli occhi nel leggere queste parole. La nostra memoria è dovuta ritornare al “Panem et circenses” di epoca romana, ai proclami di qualche signorotto medievale, o ancora al “Festa, farina e forca” borbonico, per trovare qualcosa del genere dove confondendo carica istituzionale, con prodigalità privata, sfruttando un’occasione di ritrovo collettivo si è cercato di rilanciarsi agli occhi della cittadinanza. La stessa cosa è accaduta mercoledì 11 giugno quando lo stesso sindaco ha “offerto” la quota dell’autobus a quanti si sono recati in pellegrinaggio al Duomo di Salerno a far visita alle spoglie mortali di Sant’Elpidio, mischiando addirittura il sacro con il profano. Operazioni demagogiche e populistiche che tuttavia, caro Sindaco, non finiranno con l’ammaliare la popolazione, che ben conosce la differenza fra l’amministrare e queste elargizioni da sovrano di quinto livello.

La gente vuole risposte ai propri problemi quotidiani e non miseri contentini. E soprattutto vuole sapere se tutta questa generosità appartenga al Di Santo “sindaco”, e quindi provenga dalle casse comunali, o al Di Santo “cittadino”, e quindi al forziere privato?

Sant’Arpino Futura

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