L&D: “Di Santo non ha più la maggioranza politica”

di Redazione

 SANT’ARPINO. Cittadini, giovedì 12 luglio, primo giorno della festa patronale, la Giunta Di Santo implode in Consiglio Comunale e perde un altro pezzo.

L’ex capogruppo, Ernesto Capasso, dopo un durissimo intervento sulla proposta di bilancio, abbandona l’aula e la maggioranza. Ormai non rappresentano più nessuno, ma solo se stessi e si danno da “fare nel fare”! E facendo, fanno strage di leggi, norme e regolamenti, incuranti che tale scellerato comportamento procurerà per i cittadini di Sant’Arpino disagi e aumento del carico fiscale, in maniera indiscriminata ed ingiusta. Ma la cosa più eclatante, e fatta passare sotto silenzio, è stata la notizia-bomba della richiesta di rinvio a giudizio del Sindaco e dei vertici della “Eco-Atellana-Multiservizi”, per la mala gestione della società e per i gravi reati del voto di scambio, dell’omissione di atti di ufficio e dell’abuso di ufficio.

E la cosa più grave che a tale notizia, i consiglieri della maggioranza sono rimasti insensibili e l’assessore al Bilancio, Salvatore Brasiello, ha addirittura esclamato-commentato “Ma è solo una richiesta di rinvio a giudizio”. Ecco, cari concittadini, qual è il concetto che questa maggioranza ha della legalità e della trasparenza: occultare la verità, prendersi beffa della legge.

Ed, infatti, subito dopo hanno confermato ciò che da tempo ormai andiamo denunciando: la Giunta Di Santo – Brasiello amministra il Paese senza alcun riguardo per gli interessi generali e con la sistematica, costante violazione della legge. Hanno approvato una deliberazione, nonostante che il capogruppo del Pd, Elpidio Del Prete, con la conferma del Segretario comunale, ha evidenziato e fatto mettere a verbale una violazione chiara e palese di norma di legge. Perché? Dovevano fare qualche affidamento urgente? Ad una giusta osservazione del consigliere Mimmo D’Antonio circa la fretta nel portare avanti un provvedimento fuori legge, l’assessore Brasiello ha replicato, in modo risentito, “non abbiamo alcun interesse da difendere”.

Ma purtroppo i fatti sono più credibili delle parole! Basterebbe annullare l’atto fuori legge e nessuno potrebbe avanzare sospetti se la procedura e la gestione della pubblica amministrazione fossero riportare nell’alveo della legalità. Sulla fretta di decidere e sulla “stranezza” dell’affidamento a privati del servizio della raccolta rifiuti ha espresso le proprie perplessità anche l’avvocato Rodolfo Spanò.

Ma non ci sono state ragioni:quell’affidamento si “doveva fare”. Così aveva deciso il Sindaco e l’assessore all’ambiente, Raffaele Lettera, non ha avuto alcun sussulto o dubbio nello scegliere tra il rispetto della legge e l’ “ordine” del Sindaco: ha obbedito al Sindaco. Cittadini, mandiamoli a casa prima che facciano altri irreparabili danni!

Sant’Arpino “Libera@Democratica

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