Teme il licenziamento: consigliere comunale si incatena su un traliccio

di Redazione

 CASERTA. Messo in ferie forzate dall’istituto di vigilanza privata per cui lavora, al centro commerciale “Fabulae” di Orta di Atella (Caserta),temendo fosse il preludio al licenziamento, Stefano Minichino, consigliere comunale, è salito su una torre faro alta60 metri, incatenandosi.

Sposato e padre di tre figli, all’alba di venerdì, intorno alle 5.30, l’uomo ha scalato il traliccio dell’illuminazione del campo sportivo attiguo al centro commerciale. Prima di incatenarsi, ha appeso uno striscione verticale con la scritta “Vigliacchi”. Un gesto eclatante quello del consigliere di opposizione cheritienela decisione dell’azienda legata ad una recente deliberaapprovata inConsiglio per la quale ha espresso voto contrario.

Numerosa la folla radunatasi ai piedi del traliccio: sono arrivati anche la madre, il figlio e altri familiari di Minichino, tutti in preda alla disperazione. Presenti anche il sindaco Angelo Brancaccio e alcuni esponenti della giunta.

In azione sono entrati i vigili del fuoco e i carabinieri del reparto territoriale di Aversa, coordinati dal tenente Giuseppe Fedele. E’ stato proprio quest’ultimo che, su una scala mobile dei vigili del fuoco, ha raggiunto Minichino in cima alla torre, per tranquillizzarlo sul fatto che l’azienda non intendeva licenziarlo. Il consigliere sanguinava dal naso, forse per un colpo provocato durante la salita o per un malore. A quel punto, quando l’ufficiale dell’Arma è riuscito a convincerlo, intorno alle 11.30il consigliere, aiutato da un vigile del fuoco, è sceso dal traliccio ed è stato trasportato in ambulanza all’ospedale, dove è stato dimesso poco dopo. Durante la discesa dalla torre, Minichino ha lanciato in aria dei volantini, con diverse frasi: “Io ho la mia dignità” – “Dopo il voto negativo in Consiglio comunale subito la punizione” – “Vigliacchi, abbiate il coraggio di farlo in prima persona”.

 La delibera contro cui ha votato Minichino riguarda la proposta della società proprietaria del centro commerciale, dove lavora il consigliere, di costruirne un altro sempre ad Orta di Atella. Fra i proprietari del centro vi è Domenico Damiano, del Pdl, ex candidato sindaco contro Brancaccio alle ultime amministrative, per la cui lista era stato eletto Minichino. Entrambi, insieme ad altri esponenti del Pdl, fino a poco tempo fa costituivano il gruppo del Pdl in Consiglio. Poi la rottura politica con Damiano, che ha assunto un atteggiamentopiù softnei confronti della maggioranza (quest’ultima trasmigrata quasi interamente nel Pdl, ad eccezione del sindaco), e la decisione di Minichino di passare a Fli e allearsi con la restante parte dell’opposizione costituita da Pd, Udc e indipendenti. Oltre a quella sul nuovo centro commerciale, Minichino, nella stessa seduta, ha votato contro un’altra delibera: quella sul Piano casa da applicare ad un edificio nel centro storico, che fu sede della nota fabbrica del Nocillo Leanza, dove si vorrebbero costruire numerosi appartamenti.

“Spero davvero che la situazione lavorativa del consigliere Minichino non sia legata alla sua attività politica, altrimenti sarebbe davvero ignobile”, ha commentato il capogruppo dell’opposizione Ermanno Guido. Convinto, invece, il cugino di Minichino, che per tutto il tempo, ai piedi della torre, ha urlato parole di conforto al congiunto: “Siamo una famiglia di onesti lavoratori – ha detto il cugino- e non è possibile che per un voto contrario in Consiglio si possa mandare un uomo in mezzo ad una strada”. A placare gli animi il vicesindaco Giovanni Sorvillo: “Abbiamo parlato con l’azienda, che ci ha rassicurato sul fatto che Minichino non sarà licenziato. Riteniamo, quindi, il suo gesto sproporzionato rispetto alla gravità della situazione”. Alla domanda se il temuto licenziamento sia una ritorsione dopo il voto contrario in Consiglio, Sorvillo risponde: “E’ una strumentalizzazione fine a se stessa”.

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