Il comitato: “Casapesenna deve meditare il riscatto”

di Redazione

 CASAPESENNA. Come era ampiamente previsto e prevedibile, Casapesenna è incappato nel suo terzo scioglimento per condizionamento mafioso.

Purtroppo siamo stati facili profeti quando dicevamo che era perfettamente inutile andare al voto nelle condizioni oggettive ereditate dalle passate amministrazioni e soprattutto in assenza di un reale ricambio della classe politica. Se fossimo degli irresponsabili sciacalli, potremmo rivendicare inutili primogeniture e dire: avevamo ragione! Sarebbe un imperdonabile errore che non commetteremo, perché oggi per Casapesenna è il giorno della tristezza e dell’amarezza.

Ma a partire da domani bisogna guardare avanti con l’orgoglio del popolo ferito ed offeso, desideroso di sottoporsi alla cura riabilitativa che porta alla guarigione completa e definitiva. Si impone una doverosa ed approfondita riflessione, necessaria per comprendere i motivi che ci hanno condotto all’ennesimo default civile e morale, non per additare i colpevoli, come i messaggi sbagliati e minacciosi di taluni nei nostri confronti, bensì per evitare di commettere nuovamente gli stessi errori. Non possiamo permetterci d’ora in avanti passi falsi, solo per favorire interessi di poche persone ai danni della parte sana e produttiva di Casapesenna. E’ noto a tutti la crisi profonda che, già da qualche tempo, stanno attraversando le Imprese Edili nostrane.

I provvedimenti di interdittiva antimafia sono diventate la regola tra le nostre imprese in preda oramai al panico da mancanza di commesse sia pubbliche che private, per l’effetto congiunto della forte recessione che interessa il Paese Italia. Dobbiamo lavorare nei prossimi mesi per ricostruire l’immagine compromessa della nostra Comunità, mettendo al primo posto i valori di una Legalità che si deve concretizzare in tutte le azioni collettive e in tutte le componenti civili e produttive del nostro territorio.

Non deve sfuggire la circostanza che anche la vicina Casale, inaspettatamente, ha avuto la stessa nostra sorte, anche se lì, una personalità fortemente simbolica come quella di Renato Natale, dava più che sufficienti garanzie sul buon esito del percorso di recupero alla legalità di quel territorio, al punto che era appoggiato da tutti i partiti in maniera convintamente bipartisan. Purtroppo non è il nostro caso dove bisogna ancora lavorare molto e tutti insieme senza divisioni, fraintendimenti e soprattutto pregiudizi, per costruire una classe dirigente all’altezza della gravità della situazione.

Per questo non possiamo non ripetere ulteriormente a tutte le persone autenticamente libere e dotate di buona volontà perché sia questa l’ultima volta che saliamo agli onori della cronaca con connotazioni tanto negative. Casapesenna non deve meritare il discredito ma meditare il riscatto!

Comitato “Liberi Cittadini di Casapesenna”

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