I Circoli dell’Ambiente sponsorizzano la Settimana della Cultura

di Redazione

Angelo ArdenteCASAPESENNA. Il patrimonio storico-artistico dell’Italia, nella sua magnifica varietà e nella sua ricca articolazione di luoghi, opere, monumenti, chiede di essere continuamente riscoperto e ammirato.

La “Settimana della Cultura” promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali è certamente l’occasione più propizia per farlo. Pertanto, il coordinamento campano dei Circoli dell’Ambiente e della Cultura Rurale del presidente Alfonso Maria Fimiani, nella persona del vicecoordinatore Regione Campania, Angelo Ardente (nella foto), fa sapere: “Anche quest’anno, infatti, con l’apertura straordinaria dei Musei e di tutti gli altri siti istituzionali – dal 14 al 22 aprile – viene offerta ai cittadini l’opportunità di riconoscersi eredi e custodi di un tesoro impareggiabile, motivo di fierezza e responsabilità per il nostro Paese. È sempre più condivisa la coscienza di quanto sia essenziale – per l’oggi e per il nostro immediato futuro – il saper apprezzare, conservare e proteggere l’immenso capitale frutto della millenaria stratificazione delle diverse civiltà che si sono evolute nel nostro territorio. Ed è sempre più diffusa la percezione del ruolo strategico ricoperto dalla cultura per la qualità della crescita e dello sviluppo nazionale. La Regione Campania è immersa in siti culturali di immensa importanza, si ricordi: dal Museo Etnografico di Aquilonia (Avellino), oltre che essere rappresentata dalla “dimensione” della struttura museale: 13mila gli oggetti esposti, 1.500 metri quadrati di superficie destinata ai percorsi museali, 130 circa gli spazi tematici espositivi,una biblioteca specialistica ad indirizzo demoetnoantropologico, una sala polifunzionale, attrezzata, per proiezioni e convegni sta nella originalità degli allestimenti: non scontate e sempliciste esposizioni di oggetti, ma filologiche ricostruzioni di ambienti di vita e di lavoro offerte ai visitatori in una sorta di Viaggio tra i vicoli di un ideale centro storico dove si affacciano, in un susseguirsi intrigante , botteghe artigiane e spazi di vita vissuta; le cisterne romane, la cattedrale, la Chiesa di San Pietro, il Palazzo De Leo e Via Limiti (Frigento),saranno a disposizione di tutti i visitatori che potranno conoscere e scoprire il patrimonio storico, paesaggistico e culturale frigentino; Il castello di Limatola (Benevento), un imponente maniero che domina la valle del Volturno, di aspetto marcatamente medioevale; La Cappella Palatina (Caserta), ospita il Museo degli Argenti nelle sale attigue alla sacrestia, luogo destinato all’esposizione del ricco arredo liturgico commissionato da Ferdinando IV di Borbone negli anni immediatamente successivi all’inaugurazione della Cappella Palatina nel 1784; Bosco Vecchio (Reggia di Caserta), nella zona della Castelluccia e lungo la Via d’acqua che porta alla Peschiera. Il patrimonio botanico presente è di rilevante valore, trattandosi di piante centenarie ed esotiche arrivate a fine Settecento per la prima volta nell’Europa meridionale proprio nel Regno di Napoli, come la Camelia japonica; il Castello di Baia (Napoli), dai cui spalti si gode una magnifica vista sull’intero golfo di Pozzuoli e Napoli; Villa romana e all’Antiquarium di Minori (Salerno); e tante altre siti ancora”.

“Tali ambienti culturali, però, – continua Ardente – non dovrebbero essere visitati o presi in considerazione dagli organi competenti solo in questi giorni, ma l’attenzione estendersi per tutto l’anno in modo tale da attuare uno sviluppo sostenibile del turismo aspetto fondamentale per il nostro territorio, creando così occupazione per i giovani, sempre più al centro della disoccupazione tipica del nostro territorio. In conclusione il turismo se lo rendiamo davvero sostenibile, rappresenta la prima risorsa della nostra Penisola, soprattutto al Sud date le innumerevoli bellezze culturali che possediamo. Abbiamo da offrire tutto ai turisti le città d’arte, i musei più belli e ricchi del mondo, pertanto dobbiamo fare della cultura italiana un marchio da esportare nel Mondo è un dovere: essa deve essere resa godibile per chiunque, anche commerciale, se questo può voler significare un avvicinamento da parte delle masse e dei giovani. Non può essere imposta, essa vive della partecipazione dei cittadini”.

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