Sulla Maddalena l’ombra della speculazione edilizia

di Nicola Rosselli

 AVERSA. L’area dell’ex ospedale psichiatrico “Santa Maria Maddalena” nelle mani dei palazzinari (absitiniuriaverbis).

Quando la realtà supera la fantasia. Forse, qualche lettore ricorderà un mio “articolo – pesce d’aprile” di qualche anno fa su Pupia, dove davo per certo la realizzazione di villette nel parco Pozzi da parte di un noto costruttore cittadino. Ebbene, questa volta, nonostante questo numero esca il primo aprile, non siamo di fronte all’ennesimo “pesce”, ma ad una possibilità più concreta, tenuto conto che vi sarebbero già stati contatti tra la dirigenza dell’Asl di Caserta e rappresentanti della società Mirabella vicina all’ex presidente degli Industriali campani Cristiana Coppola.

Insomma, un pezzo di storia della nostra città, uno di quegli argomenti sul quale già sta puntando la nascente campagna elettorale per le amministrative del 6 e 7 maggio prossimo, rischia seriamente di finire in mano privata con un futuro segnato. Con tante proposte e tante intenzioni che rischiano di finire per sempre in un cassetto dal quale non potranno più uscire perché inattuabili. Quali i termini della questione? In premessa si deve evidenziare che la legge regionale n.1 del 27 gennaio 2012 prevede l’abbattimento dei costi di canone di locazione del 33% per ogni Asl. Quella casertana, al momento, è al 29%.

L’obiettivo potrebbe essere raggiunto anche tramite la vendita del patrimonio immobiliare che non viene sfruttato. E qui si innesta la vicenda aversana, indice, ancora una volta, della subalternità a Caserta dalla quale la classe politica aversana non riesce a difendersi. Anzi, spesso è prona a Caserta nella speranza di avere, poi, tornaconti personali e non per la collettività aversana.

L’Asl Caserta ha in fitto la sede del distretto sanitario n.15, il cosiddetto “palazzo della salute” di viale Lamberti, nell’area della ex SainGobain di Caserta, con un fitto altissimo. Ecco, allora, la “geniale” trovata della dirigenza sanitaria che, dimentica del valore simbolico (e non solo) per la città di Aversa della Real Casa dei matti nel Regno di Napoli, non troverebbe null’altro di meglio che proporre una permuta alla società proprietaria del “palazzo della salute” con tutta o buona parte dell’area della ex Maddalena, edifici e giardini compresi, per non dimenticare la storica chiesa.

Una cosa è certa: sino ad oggi sia la dirigenza della ex Asl Ce2 di Aversa che quella dell’Asl di Caserta non hanno tenuto minimamente in conto la manutenzione di edifici che hanno rappresentato la storia della psichiatria non solo aversana, rendendo, probabilmente, inutilizzabili buona parte degli immobili. Insomma, scientemente o meno non è dato sapere, ma un patrimonio incommensurabile è stato ridotto in un ammasso di ruderi, salvo gli edifici utilizzati per uffici o ambulatori sanitari. Dall’interno dell’Asl i dipendenti hanno paura di prendere posizione.

Il clima non è dei migliori e, a quanto qualcuno afferma, ma senza controprova, spesso si sentirebbe affermare “per te c’è una scrivania pronta a Caserta”. Ma la rabbia è tanta, soprattutto contro quella parte della politica che ha subito la colonizzazione di Caserta a livello sanitario e non solo e qualcuno fa notare che la famosa legge 180, quella che ha consentito la chiusura dei manicomi, prevede che quando vengono alienati immobili utilizzati per la psichiatria il ricavato deve essere utilizzato con investimenti nello stesso settore.

A questo punto, l’appello è per l’attuale e futuro sindaco, per tutta la classe politica normanna: la proprietà pubblica non deve assolutamente andare perduta. Il destino di quest’area non può e non deve prescindere dalla volontà dell’amministrazione comunale. Agli aversani tutti il diritto – dovere di vigilare affinché la nostra storia non sia vilipesa.

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