Roma, la Fiom scende in piazza con i No Tav

di Redazione

 ROMA. La Fiom scendein piazza a Roma peril primo corteo che raggiungerà piazza San Giovanni dopo i disordini dello scorso 15 ottobre.

Oltre alle tute blu, partecipano alla protesta anche associazioni dell’area antagonista della Capitale, sostenitori del movimento No Tav e studenti. “Democrazia e lavoro”, sono i due temi di fondo dell’iniziativa, come spiegato dal segretario generale, Maurizio Landini, attorno al quale si snodano più ragioni: per la difesa dei diritti e dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori e contro le scelte della Fiat e dell’amministratore delegato, Sergio Marchionne, ma anche di Federmeccanica e, quindi, per la “riconquista” del contratto nazionale di categoria e della rappresentanza in fabbrica.

“Si renda disponibile a riaprire una trattativa vera, a fare investimenti concreti in Italia e soprattutto a garantire le libertà sindacali”, ha detto Landini, rivolgendosi all’amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, a cui dice di “smetterla di avere un atteggiamento autoritario. È una logica sbagliata, che non va da nessuna parte”. “L’idea che le aziende funzionino impedendo ai lavoratori di scegliere il sindacato che vogliono non è utile”, afferma Landini, aprendo il corteo della Fiom. E sempre rivolto a Marchionne, il segretario generale della Fiom sostiene che “dovrebbe smetterla di avere un atteggiamento autoritario verso i lavoratori: non assumere chi è iscritto alla Fiom a Pomigliano o impedire ai tre lavoratori di Melfi ingiustamente licenziati di entrare in fabbrica è una logica sbagliata che non va da nessuna parte”.

Alla manifestazione sarà presente anche il movimento “No Tav”, motivo per il quale esponenti del Pd hanno deciso di non partecipare al corteo. Sarà in piazza, invece, l’Idv. Tra gli interventi previsti sul palco, la Fiom conferma la presenza del presidente della Comunità montana delle Valli di Susa e Sangone, Sandro Plano. Ci sarà anche un rappresentante del Movimento per l’acqua e poi i lavoratori metalmeccanici, soprattutto dei grandi gruppi industriali (Fiat, Fincantieri e Finmeccanica) e un operaio migrante.

I No Tav hanno deviato il percorso: lo spezzone del corteo, dopo aver sfilato davanti piazza San Giovanni, ha proseguito verso via della Magna Grecia, bloccando il traffico. Tensione davanti alla sede dell’Inps in via dell’Amba Aradam dove gli studenti hanno acceso fumogeni e bloccato la strada. Sul posto forze dell’ordine in tenuta anti sommossa che hanno sbarrato il passo al mini corteo. In mattinata alcuni studenti avevano lanciato una decina di uova contro una filiale di Banca Intesa e affisso uno striscione che recitava “Con l’augurio di un fallimento ad alta velocità”.

Si è registrata anche l’occupazione lampo, da parte dei precari, della sede Cipe, il Comitato interministeriale per la programmazione economica, in via della Mercede. I manifestanti (esponenti dei Blocchi precari metropolitani e dei Movimenti per il diritto all’abitare) hanno chiesto “che i fondi per la Tav vengano stanziati invece per il welfare, la casa e il reddito”, fino a che non sono stati sgomberati dalla polizia.

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