Piccirillo: “Iniziamo dalla questione urbanistica”

di Redazione

Francesco PiccirlloORTA DI ATELLA. Continua il solito ritornello della mancanza di proposte da parte dell’opposizione. Eppure basta che si vada a leggere gli atti dei consigli comunali, compreso l’ultimo, dove emerge chiara la proposta per la soluzione dei problemi inerenti l’urbanistica, …

…rifiuti e sanità ma anche quelli riguardanti le politiche sociali, il commercio, la viabilità, le scuole e, non da meno, la pressione fiscale. Questioni che riguardano la vita reale su cui inizieremo a confrontarci con i cittadini, visto che l’attenzione del Sindaco e della giunta sembra catalizzata su altri problemi. Effettivamente, però, non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire! Proprio in merito alla spinosa questione urbanistica, io stesso, nell’ultimo consiglio comunale, nonostante l’imposizione categorica dei 5 minuti concessimi dal Presidente del consiglio, ho tracciato le linee guida della nostra proposta, elaborata assieme ad esperti consulenti provinciali e regionali. Una proposta seria e concreta su cui siamo disponibili ad aprire un confronto con tutte le forze politiche e sociali presenti sul territorio; questo, però, solo “un attimo dopo”!
Il recupero degli insediamenti abusivi potrà avvenire, oltre che con una serie di modifiche normative regionali e statali, soltanto con un nuovo Puc, elaborato ed approvato con il coinvolgimento ed il sostegno di tutti i livelli Istituzionali: una soluzione che questa opposizione ha già in corso. Il riequilibrio del territorio, potrà avvenire soltanto in questo modo e con questi strumenti. Diversamente, qualsiasi altra iniziativa non potrà che fare la stessa fine di quelle precedenti, e servirà soltanto a prendere in giro i cittadini! Per velocizzare ed agevolare la soluzione alle problematiche in questione c’è bisogno di una cooperazione sinergica senza precedenti.
È inutile illuderci che possiamo risolvere il tutto nelle quattro mura domestiche. C’è bisogno dell’intervento del Consiglio Comunale, della Provincia che deve favorire e velocizzare l’iter, della Regione magari con qualche legge regionale che contempli particolari fattispecie del nostro territorio. C’è bisogno dell’intervento del Parlamento con qualche emendamento che agevoli eventuali rapporti fra i cittadini di Orta di Atella e l’Agenzia del Territorio, della Prefettura e della Procura che dovranno partecipare alla soluzione di questa che è una vera e propria emergenza sociale. Bisogna partire da una fotografia reale del territorio, contando realmente quante abitazioni esistono, affiancandola ad una stima dettagliata di tutte le infrastrutture primarie e secondarie mancanti e che, una volta realizzate, farebbero di Orta di Atella un fiore all’occhiello dell’intera Regione. Fatto ciò, bisogna chiedere uno sforzo minimo a tutti coloro che intendono regolarizzare la propria posizione amministrativa!
Uno sforzo che sicuramente non può essere di mille euro come chiesto da questa giunta per trasformare gli uffici in appartamenti. Non basterebbero a pagare il tecnico funzionario che istruisce la pratica. Diventa ridicolo e pericoloso! È giusto, invece, far comprendere alle forze imprenditoriali in primis (ma anche ai singoli cittadini interessati) che l’eventuale sforzo di ordine economico sarà abbondantemente ripagato da una tranquillità psicologica conseguente alla regolarizzazione ma anche da un consequenziale aumento di valore del proprio immobile.
Bisogna, altresì, far comprendere a tutti gli enti sovraordinati (chiedendone la collaborazione fattiva), presentando un pacchetto ben articolato di proposte che riguardano l’intera materia urbanistica e paesaggistica, che la regolarizzazione di queste posizioni, compreso i cambi di destinazione d’uso, porteranno benefici per l’intera cittadinanza.
Abbiamo, inoltre, spiegato, anche in maniera piuttosto elementare, come è possibile riequilibrare il territorio, integrando “vecchio” e “nuovo”, facendo ricadere i benefici delle realizzazioni infrastrutturali anche sulla parte antica del territorio, guardando con particolare attenzione ai centri storici, magari con una politica di sviluppo del commercio proprio in quelle zone che adesso risultano abbandonate a se stesse. Riequilibrare il territorio sotto il profilo sociale, culturale ed economico, partendo dal riequilibrio urbanistico che può e deve avvenire con la collaborazione di altri enti, attraverso la realizzazione di una serie di infrastrutture, come circumvallazione, strade, piazze, parcheggi, cittadella scolastica, teatro, piscina, cittadella sportiva, ecc…
Concertare, poi, con la Provincia la realizzazione di due Istituti superiori, magari il Liceo Classico ed Istituto tecnico, oltre ad un complesso decente per la Ragioneria, a costo zero; concertare con la diocesi la realizzazione di una nuova Chiesa con tanto di oratorio, auditorium e strutture complementari, sempre a costo zero. Ed ecco che ritorna prepotentemente il tema della concertazione. Stimato, poi, che ci vorrebbero circa 50 milioni di euro per realizzare tutte queste opere infrastrutturali, basterà distribuire, equamente a seconda delle singole condizioni, tale somma sulle migliaia e migliaia di immobili che devono e che potranno essere “normalizzati”.
No, non è il libro dei sogni, ma è un percorso attuabile nell’arco di due o tre anni con una classe dirigente competente, credibile e che, soprattutto, garantisca serietà e serenità nel coordinamento fra i vari livelli istituzionali. Un processo, questo, che non può essere garantito, per noti motivi, dall’attuale sindaco e dall’attuale maggioranza. Noi, invece, abbiamo dimostrato di sapere curare e coordinare i rapporti con tutte le istituzioni. Siamo anche noi convinti che questo sia il tempo in cui ognuno debba assumersi le proprie responsabilità. Per questo siamo disponibili ad ampliare il confronto, già intrapreso con larga parte della popolazione, a tutte le forze politiche e sociali presenti sul territorio comunale per dare un’accelerata alla soluzione dei problemi.
Questo, però, potrà avvenire solo un attimo dopo che, chi si è reso responsabile di una frattura politica e sociale ai limiti di una guerra civile, si faccia da parte; un attimo dopo che si faccia da parte chi, per mancanza di controllo e per una effettiva volontà, ha favorito una crescita urbanistica esponenziale e disorganizzata del territorio a vantaggio di pochissimi e a danno dell’intera cittadinanza; un attimo dopo che si prenda atto che non si può più continuare ad illudere i cittadini con delibere farsa; solo un attimo dopo che, con un gesto d’amore nei confronti di una cittadinanza da cui ha ricevuto tanto e non solo in termini affettivi, il Sindaco prenda atto che con il persistere del suo atteggiamento, e non per volontà dell’opposizione, si corre il serio rischio di far sciogliere nuovamente il consiglio comunale di Orta di Atella.
Francesco Piccirillo, capogruppo consiliare Pd – Orta di Atella
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