CAPODRISE. Di tutto ci saremmo aspettati dal Partito Democratico, di cui rispettiamo i valori e le scelte nazionali, tranne che avanzasse la richiesta di dimissioni del sindaco Angelo Crescente e dell’assessore all’ambiente Giuseppe Montebuglio.
Così, in una nota, i partiti dellUdc e Fli, insieme allassociazione Capodrise in Positivo. Da che pulpito, verrebbe da dire. continuano le tre forze della maggioranza consiliare Dov’era il Pd di Capodrise quando l’ex sindaco Giuseppe Fattopace era incollato alla poltrona e serrato nelle stanze del potere? Quando, pur di non prendere atto della totale incapacità di governare, sua e dei suoi pochi sodali, in cinque anni è riuscito a distruggere la coalizione politica che lo sostenevano e a portare la città sull’orlo del dissesto sociale ed economico? Se non fosse patetica, farebbe sorridere la pretesa dei Democratici, i quali, non avendo né la forza né l’autorevolezza per farlo, invocano le dimissioni di un sindaco e di un assessore espressioni di una maggioranza chiara e granitica. Dov’era il Pd di Capodrise quando avrebbe potuto e dovuto predentere da Fattopace un passo in dietro in luogo della sua strenua lotta alla sopravvivenza, fatta di arditi equilibrismi che hanno provocato solo danni alla politica, alla pubblica amministrazione e alla comunità?.
Un partito responsabile, continuano Udc, Fli e CiP preso atto del poco lusinghiero risultato elettorale, oggi sarebbe impegnato in una profonda riflessione interna, dalla quale dovrebbero scaturire una visione politico-amministrativa meno miope e una disponibilità al confronto, serio e costruttivo, in tutte le sedi. E, invece, il Pd di Capodrise consente al consigliere di minoranza Fattopace di continuare a pontificare, di mostrare muscoli che non ha, di difendere i carrozzoni della politica e di ergersi a maestrino dalla penna rossa, discettando di conti pubblici e di rifiuti. Proprio lui, che ci ha lasciato in eredità solo debiti e munnezza! Che il Comune di Capodrise stia affrontando la crisi della finanza locale, riverbero della congiuntura economica dell’Italia, con una pesante esposizione debitoria e con crediti inesigibili sulle spalle non è una menzogna, né una “mistificazione”, né tantomeno una consapevole isteria. Magari! Purtroppo, ci troviamo di fronte a una realtà difficile, che stiamo, però, gestendo con creatività e tenacia e dalla quale, nel medio periodo, usciremo.
Quanto ai rifiuti, concludono gli alleati del sindaco Crescente la situazione che stiamo vivendo è generata, guarda caso, da un debito di circa 2milioni e 800mila euro che il nostro ente ha maturato nei confronti Consorzio unico di bacino a fronte di una quantomeno discutibile gestione del ciclo integrato dei rifiuti. La decisione, coraggiosa, di uscire dal consorzio non è, dunque, la causa dei gravi disagi patiti dai cittadini e del crollo della differenziata, ma è l’inizio della soluzione e, presto, dimostreremo che abbiamo ragione. Chécché ne dica qualcuno!.