Omicidio Scazzi, Mariangela: “Sabrina non era in veranda quel giorno”

di Mena Grimaldi

 TARANTO. Al tribunale di Taranto, dove si celebra il processo di Avetrana per l’uccisione di Sarah Scazzi, la giornata di martedì è iniziata con la deposizione di Mariangela Spagnoletti e della sorellina minorenne.

Le due, il giorno della scomparsa di Sarah, dovevano andare al mare insieme alla quindicenne e alla cugina Sabrina Misseri, in carcere con la madre Cosima Serrano accusate del delitto. “A Sabrina piaceva Ivano. – ha testimoniato la ragazza in aula – Me lo diceva lei che parlava sempre di Ivano, gli interessava come ragazzo, voleva avere con lui una storia. Sabrina glielo ha detto e glielo ha fatto anche capire. Per lei era una cosa forte”.

Mariangela ha riferito di qualche litigio di Sabrina sia con Sarah che con Ivano e una volta anche con lei stessa per le attenzioni che Ivano mostrava talvolta verso Sarah. La sera del 25 agosto 2010, vigilia dell’uccisione di Sarah, Sabrina Misseri e Ivano Russo litigarono perché, secondo Mariangela, lui mostrava troppe attenzioni verso la quindicenne. “Andammo al pub 102 – ha detto Mariangela – e Sabrina disse, riferendosi a Sarah, ‘si vende, si vende’. C’era anche Sarah, non rispose, non so se si mise a piangere o meno, non la vidi in volto. Poi in auto Sabrina mi disse che Ivano considerava più Sarah di lei”.

Mariangela ha aggiunto che, per quanto da lei percepito, Ivano “coccolava Sarah come un fratello maggiore e questo dava fastidio a Sabrina”. Ripercorrendo le fasi di quel pomeriggio del 26 agosto, quando le ragazze dovevano andare al mare, la Spagnoletti racconta: “Sabrina era agitata ha fatto una prima telefonata fuori dall’auto, la seconda in auto e poi ha detto l’hanno presa, l’hanno presa”. Mariangela ha riferito che in strada vicino a casa Misseri c’erano sia la Seat Marbella di Michele Misseri che la Opel Astra della mamma di Sabrina, Cosima Serrano. La Marbella, ha spiegato, era in direzione mare con la ruota anteriore destra sul marciapiede; il portoncino del garage era aperto.

Tesi che contrasta nettamente con quanto dichiarato sempre da Sabrina, riferendo che all’arrivo di Mariangela si trovava ad aspettarla in veranda e non in strada. Prima di Mariangela è stato sentito il padre della giovane, Vito Antonio Spagnoletti. “Quel pomeriggio, dopo aver saputo che Sarah non si trovava, andammo a casa Misseri – ha dichiarato l’uomo – e trovammo fuori Michele. Mi disse che sperava si trattasse di una scappatella e che non appena si fosse sbrigato sarebbe andato nelle campagne, nella zona della Riforma dove hanno terreni alcuni parenti, per vedere se si trovava da quelle parti”.

Ascoltata anche la sorella tredicenne di Mariangela che quel giorno era presente. La ragazzina ha confermato quanto già dichiarato dalla sorella maggiore. Ovvero, che Sabrina era agitata e che si trovava in strada e non in veranda.

A testimoniare anche un geometra di Avetrana, Vito Donato Lastella, che ha dichiarato che quel giorno, verso le 14.05, aveva visto una sagoma sotiile camminare a passo veloce e un’auto con due persone a bordo inseguirla. “L’auto – ha dichiarato Lastella – fece una manovra strana, azzardata, tanto che fui costretto ad allargare la traiettoria per non avere problemi”.

Per l’accusa, quella sagoma potrebbe essere Sarah che cercava di allontanarsi da casa Misseri e l’auto potrebbe essere quella di Cosima Serrano con a bordo Sabrina Misseri che stavano cercando di raggiungerla.

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