Cgil e Uil in piazza: pronto sciopero contro i licenziamenti

di Redazione

Angeletti e CamussoROMA. Cgil e Uil in piazza venerdì a Roma in due manifestazioni separate. “Questo governo proprio non va. Stiamo scontando tre anni di politiche sbagliate.

La prospettiva di questo Paese si potrà riaprire solo quando riusciremo a fare l’unico licenziamento ammissibile: quello di questo governo”, afferma il leader della Cgil Susanna Camusso, parlando in piazza del Popolo alla manifestazione nazionale “Nessun dorma” organizzata dai pensionati dello Spi. “Non riparte il Paese – ha rimarcato Camusso – se non riparte l’occupazione. Invece l’idea del governo è quella di intervenire sui licenziamenti. Dietro quell’idea, oltre che un attacco ai diritti dei lavoratori, abbiamo la sensazione che ci sia anche l’idea di ridurre gli ammortizzatori sociali, le protezioni e quindi il reddito del Paese. Con queste ricette – conclude il leader della Cgil – continuiamo ad affossare il Paese invece che farlo riprendere”.

“Il governo sappia che un sindacato contrasterà sempre i licenziamenti. Su questo punto non incontrerà mai il giudizio positivo delle organizzazioni sindacali. Un sindacato lavora per l’occupazione, non per l’opposto”, ha continuato il leader della Cgil. “La prospettiva di questo Paese si riapre quando riusciamo a fare l’unico licenziamento ammissibile, cioè quello di questo governo”, insiste Camusso. “Dateci il tempo di discutere”: così il leader della Cgil risponde poi alla domanda sulla possibilità di uno sciopero unitario con le altre organizzazioni sindacali. “Ci stiamo parlando per capire cosa vuole fare il governo. Valuteremo tutte le scelte e le possibilità che ci sono”.

La manifestazione della Uil. In piazza Santi Apostoli migliaia di dipendenti statali della Uil protestano contro le misure del governo nei riguardi del pubblico impiego. “Siamo in ventimila”, ha detto il responsabile dell’organizzazione della Uil Carmelo Barbagallo. “Se saremo costretti allo sciopero, non ci sono dubbi, lo faremo”, ha affermato il leader della Uil, Luigi Angeletti. “La richiesta della Bce è infondata e non bisogna farla passare. Nessuno a cominciare dalla Confindustria ha chiesto modifiche alla normativa sui licenziamenti, quindi questa legge non la faremo passare. Questo è un feticcio, una presa in giro”, ha detto Angeletti.

Quanto alla possibilità di una frattura con il governo sul tema dei licenziamenti Angeletti ha risposto: “Fino a che il governo ha fatto cose ragionevoli ha trovato in noi degli interlocutori, ma sulle pensioni e sulle norme relative ai licenziamenti non c’è nessun bisogno di cambiare la normativa. Il governo, sta facendo e vuole fare cose irragionevoli”. Inoltre sulle pensioni, ha continuato Angeletti, “abbiamo dimostrato di aver ragione noi che il sistema è in equilibrio e lo dimostreremo anche sui licenziamenti”.

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