Chiusa la sezione Pd di San Marco: condanna di Fare Democratico

di Redazione

 SAN MARCO EV. Incredulità e tanta, tantissima rabbia. Questi i sentimenti degli iscritti della sezione Pd di San Marco Evangelista che lunedì mattina hanno trovato improvvisamente chiusa la sede del partito di Piazza Gramsci.

In una nota, “Fare Democratico” spiega: “La causa della chiusura è da ricondurre ad una gravissima situazione finanziaria sfociata in mancati pagamenti sia dei pigioni che delle utenze. Finisce, dunque, nel peggiore dei modi la gestione della sezione da parte del gruppo dirigente eletto meno di 9 mesi fa al termine di un congresso farsa convocato e celebrato in meno di 24 ore. E pensare che proprio la sezione del Pd di San Marco è tra le prime 4 realtà della provincia di Caserta per numero di iscritti (258 nel 2010). In realtà la chiusura delle sede era stata già evitata nel mese di luglio, a ridosso del congresso provinciale, solo grazie all’intervento di un gruppo di iscritti che, senza alcuna sollecitazione da parte degli organi dirigenti fantasma della sezione, hanno dato vita spontaneamente ad una sottoscrizione volontaria riuscendo a scongiurare temporaneamente la chiusura della sede ed a saldare il fitto di giugno”.

“La chiusura della sezione – incalza Fare Democratico – palesa l’assoluta incapacità del gruppo dirigente che, da maggio, non mette più piede in sezione e che risulta decimato da dimissioni ed abbandoni. Nessuno, ad iniziare dal segretario Alessandro Greco, dal tesoriere Giuseppe De Filippo e dagli altri dirigenti ha ritenuto di promuovere in questi mesi alcuna iniziativa per affrontare il problema convocando un’assemblea degli iscritti o un direttivo aperto, anche a fronte del distacco dell’energia elettrica da parte dell’enel per i mancati pagamenti delle bollette. Ma del resto le assemblee non sono state mai convocate, nemmeno quando si doveva decidere ed approvare la lista per le elezioni comunali”.

“La problematica – continua ancora Fd – è stata sollevata più volte dalla maggioranza degli iscritti della sezione che, già a giugno con oltre 130 firme, avevano invitato il commissario Ciro Cacciola a prendere provvedimenti. Che la sezione oramai non si riconosceva nel gruppo dirigente è stato palesato al congresso provinciale di luglio. La palla passa ora al segretario provinciale affinché in tempi brevissimi provveda ad agire di conseguenza prendendo atto dell’assoluto fallimento del gruppo dirigente della sezione già sfiduciato diverse volte dalla maggioranza degli iscritti”.

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