Sel: “No ai ribaltoni, si torni alle urne”

di Redazione

SelMARCIANISE. L’ultima seduta del Consiglio comunale ha segnato uno dei momenti più bassi della vita politico-amministrativa della nostra città.

Lo scontro Istituzionale che ha investito le massime cariche cittadine, Sindaco e Presidente del Consiglio comunale, ha aperto un ulteriore squarcio nel fortino blindato del sindaco Tartaglione, facendo emergere con una verità imbarazzante, e per molti già evidente, tutte le lacune e le approssimazioni di quanti, avendo affrontato una elezione forse per gioco o forse per tedio, dovrebbero governare la città salvaguardando gli interessi collettivi e i beni comuni. Una funzione e un ruolo cui l’amministrazione Tartaglione ha abdicato il giorno dopo il suo insediamento.

Al di là delle accuse, pur gravi, mosse dall’ex presidente del Consiglio comunale nei confronti dell’Amministrazione Tartaglione, “incapace di gestire la cosa pubblica con efficienza e responsabile di gravi perdite di risorse economiche”, nei confronti dei consiglieri comunali firmatari della revoca e all’indirizzo anche di una parte dell’opposizione, le dichiarazioni del Sindaco rafforzano, ancora di più, la nostra convinzione che le sue dimissioni e il ritorno alle urne siano la strada maestra verso cui indirizzarsi. I parricidi politici attuati in questi mesi restituiscono rafforzato, come già annunciato da Sinistra Ecologia Libertà alla vigilia del voto sulla mozione di sfiducia, il dato di una maggioranza politico-elettorale che non esiste più, a cui però il sindaco (da solo?), con una fredda operazione chirurgica, sembra volere porre rimedio attirando a sé consiglieri comunali provenienti da una parte dell’opposizione.

Il suo invito rivolto a tutti i consiglieri comunali “ad andare avanti al di là dei personalismi”; il significato da Egli attribuito alla mozione di sfiducia: “Oggi siamo chiamati ad una doppia votazione” e il suo sprono rivolto “a chi condivide con me il progetto di sviluppo della città intera, da conseguire attraverso un governo serio, trasparente e scevro di vantaggi personali, ad esprimersi affinché possiamo continuare a realizzarlo”, è l’estremo tentativo di rianimare, ossigenando, un progetto politico che presenta un elettroencefalogramma piatto.

Ma si sa: gli Scilipoti di turno sono sempre in agguato. E, il vano tentativo di costruire un’immagine diversa dalla reale conduzione e partecipazione alla nascita di un pasticcio politico in cui (i consiglieri pro Sindaco e alcuni consiglieri della minoranza?) tutti insieme, appassionatamente, vorrebbero “governare” questa città in forza “dell’amore che vi si nutre”, tradisce la ragionevolezza e la chiarezza delle posizioni e offende l’intelligenza dei cittadini di Marcianise che, da giorni, si domandano chi muove le fila di questo ribaltone politico e per fare cosa. Perché soccorrere un’amministrazione in balìa di se stessa? Quali interessi spingerebbero a costruire una “nuova” maggioranza con pezzi di consiglieri comunali eletti in forze politiche che vanno dalla sinistra alla destra?

Sinistra Ecologia e Libertà è contraria e si oppone con forza ad ogni scaltro trasformismo politico, da chiunque cercato o etero-guidato. La nostra città ha bisogno di persone che con dedizione e trasparenza governino la cosa pubblica nell’interesse pubblico. Che diano risposte concrete alla questione dei rifiuti, attraverso una gestione efficiente che introduca il processo virtuoso delle 4 R: riduzione, riuso, recupero e riciclaggio. Che tutelino le fasce sociali più deboli della nostra popolazione. Che diano risposte serie per migliorare la qualità della vita di noi cittadini, che significa anche qualità delle strade, delle piazze, dell’aria che respiriamo e dell’acqua che beviamo, dei giardini pubblici, degli spazi verdi (Il ring verde è ancora un’Utopia) e degli edifici pubblici, alcuni dei quali, come il Palazzo ex Monte dei Pegni e il Teatro Mugnone, non sono ancora nelle disponibilità della cittadinanza.

Ecco perché siamo ancora più convinti che bisogna ridare nuovamente la parola ai cittadini. Soltanto essi hanno il diritto-dovere di scegliere quale proposta politico-programmatica deve essere alla base della guida della città. E, solo sgombrando il campo dalla tattica, dalla manovra politica, dalle opportunità individuali e dagli interessi personali, ricercando una partecipazione collettiva e introducendo competenza, responsabilità, progettualità, regole ed etica, probabilmente, si riuscirà a costruire una città migliore.

IL CIRCOLO SEL – MARCIANISE

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