Processo lungo, ok del Senato. Le opposizioni attaccano il governo

di Redazione

 ROMA.Il governo ha incassato al Senato la fiducia sul processo lungo. Il provvedimento, che torna all’esame della Camera, ha ottenuto 160 voti a favore di Pdl, Lega e Coesione nazionale (gli ex Responsabili), mentre i voti contrari sono stati 139, da parte di Pd, Idv, Udc e Terzo polo.

Il provvedimento torna ora alla Camera. Nell’occasione ha debuttato Il nuovo ministro della Giustizia, Francesco Nitto Palma. “All’assenza dall’approvazione della manovra qui al Senato si rispose dicendo che il presidente Berlusconi era scivolato su una saponetta. Mi chiedo se stamattina, vista la sua assenza, si sia strozzato con il dentifricio. – attacca Anna Finocchiaro, nella dichiarazione di voto del Pd contro la fiducia – Abbiamo un premier che non parla al suo popolo. La verita è che questo paese non ha un premier e non ha un governo mentre l’Italia attraversa la crisi piu grave dal dopoguerra. Negli ultimi 15 giorni si ricorda una sola affermazione del Capo del governo, non certo per rassicurare il Paese e i mercati: ‘Se dicessi quello che penso davvero non coinciderebbe con gli interessi del paese’. Credo che quando sfilerete sotto quel banco per dire il vostro sì, sentirete sul collo il piede del padrone, dentro di voi qualcosa ribollirà. Sarebbe il tempo dei liberi e forti e non dubito che molti di voi sarebbero in grado di esserlo e di esprimere la loro natura di liberi e forti e di dare oggi all’Italia la prova che questo governo è capace di badare ad altro che a un premier braccato che si chiude nelle sue stanze”.

“Non accettiamo lezioni di moralità da chi non ha titolo per impartirne. Se un regime c’è lo si vada a cercare a Sesto San Giovanni dove di padre in figlio i sindaci alimentano un sistema di illegalità che riguarda la vostra storia – replica il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri – Se cercate il regime guardatevi allo specchio e lo troverete nel vostro passato e nel vostro presente”.

I senatori dell’Idv hanno esposto nell’aula cartelli con la scritta “ladri di giustizia!”. L’iniziativa è stata presa dai parlamentari dipietristi per protestare contro il provvedimento. “Il corpo della politica è invasa dalle metastasi per colpa vostra, siete causa dell’antipolitica. Affondate nella sfiducia del popolo italiano, sarete ricordati come la pagina più buia della Repubblica. Ora fiduciatevi, non cadrete in piedi, ma con le spalle al popolo cercando di evitare i meritati e sacrosanti calci nel sedere – dice il senatore Luigi Li Gotti nella sua dichiarazione di voto – Siete espressione di un potere arrogante che protegge il capo assoluto. Avete sbagliato sempre senza commettere errori, cioè senza incorrere nell’errore di fare qualcosa di giusto. Una condizione unica. Voi siete i berlusconiani, cioè l’espressione della malattia di un Paese”.

“Questo voto di fiducia è il segno ulteriore della debolezza di un governo minoranza nel Paese e nell’opinione pubblica – dice il senatore Franco Bruno (Per il Terzo Polo-Api-Fli) intervenendo per dichiarare il voto contrario del suo gruppo alla fiducia – Un provvedimento nato per iniziativa parlamentare e non governativa e che ora è diventato tutt’altro dall’intenzione dei proponenti. Infatti, gli emendamenti si sono mangiati e digeriti il testo originario solo con l’obiettivo di tutelare il presidente del Consiglio”.

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