Bando Pip, opposizione chiede proroga richieste

di Redazione

Luciano PetrilloLUSCIANO. Si accendono i riflettori sul bando di gara “Pip 1” del Comune di Lusciano. I consiglieri di opposizione Augusto Abategiovanni, Luciano Petrillo, Isidoro Verolla e Giuseppe Di Chiara

… criticano innanzitutto il contenuto proprio del bando “che doveva – spiegano – fin dalla sua istituzione (1981), e cosi non è stato, raccogliere nel suo interno tutti quegli artigiani e commercianti che lavorano nel territorio luscianese. Ciò era palesemente finalizzato a poter far si che il centro storico, e non solo quello, potesse assurgere a tutte quelle caratteristiche che accomunano i centri residenziali. Infatti, dismettendo le attività produttive lavorative dal centro urbano, esso diventa sia meno rumoroso, che meno inquinante comportando, quindi, una migliore vivibilità del cittadino e del circondario”.

Gli stessi consiglieri in varie occasioni avevano suggerito “di dare ampia informativa al territorio sulla problematica, sia mediante convegni che coinvolgendo tutte le realtà artigianali e commerciali locali per far si che ogni interessato potesse conoscere cosa l’amministrazione si accingeva a fare. E invece ciò non è stato affatto pubblicizzato al massimo e quindi molti cittadini che potrebbero essere interessati sicuramente ignorano l’esistenza di tale bando che scade il 13 luglio”.

“Oltremodo, e cosa gravissima, – aggiungono i consiglieri – ancora oggi molti cittadini, compresi noi consiglieri di opposizione, non riescono a visionare gli allegati al bando sia per mancanza di uno sportello informativo e di un addetto a tale scopo che per l’assenza cronica dell’ingegner Pitocchi, responsabile del procedimento. Allegati che fanno parte integrante del bando e che per legge devono essere allegati al bando stesso, cosa che non avviene”.

In conclusione, l’opposizione chiede “lo slittamento del termine della presentazione delle domande al 30 settembre per dare possibilità a tutti di formulare una richiesta che comunque risulta di notevole difficoltà, soprattutto aggravata dal fatto che gli allegati che fanno parte integrante del bando e che rappresentano uno strumento fondamentale per la formulazione della domanda non si riesce a reperirli e nessuno sa dove siano. Speriamo che Pitocchi per mero errore non li abbia portati al suo studio pensando che il comune di Lusciano fosse un suo cliente”.

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