Melania sequestrata, uccisa e abbandonata

di Redazione

Melania Rea e Salvatore ParolisiASCOLI. Mentre gli inquirenti attendono di riascoltare il marito Salvatore Parolisi, si fa strada l’ipotesi che Melania Rea sia stata prima sequestrata e uccisa in un luogo imprecisato tra Colle San Marco e Folignano, poi abbandonata nel bosco delle Casermette.

Sequestro, quello della 29enne di Somma Vesuviana (Napoli), ad opera di una o, forse, più persone. Incerto anche il numero effettivo di coltellate sul cadavere: non sarebbero 35, come inizialmente si era detto, ma una ventina, solo due delle quali mortali, al polmone e al fegato.

Novità anche sulla competenza delle indagini: gli atti sono stati trasmessi dalla procura di Teramo a quella di Ascoli, che d’ora in poi condurrà l’inchiesta. Questo perché il reato di sequestro di persona e di omicidio di persona sarebbe stato compiuto sul territorio marchigiano. Il confine abruzzese fu varcato solo quando Melania era già morta, abbandonata in quel bosco nelle vicinanze del poligono di tiro in cui si esercitavano le soldatesse addestrate da Parolisi.

La versione del marito della vittima non è confermata da alcun testimone e presenterebbe delle lacune. Ha riferito che la moglie è scomparsa lunedì 18 aprile da Colle San Marco, dov’erano andati a fare una gita, per recarsi in un vicino ristorante e andare in bagno, percorrendo una stradina, intorno alle 14.30 di quel giorno. Ma il titolare del bar accanto alle altalene del parco non ricorda la presenza di Melania, solo quella di Parolisi e della figlioletta. In realtà, parla di una presenza femminile intorno alle 15, dunque dopo l’orario della scomparsa, ma non è certo che fosse lei. E qui un altro interrogativo per gli inquirenti che stanno valutando eventuali connessioni con un altro episodio avvenuto nel tardo pomeriggio di quello stesso lunedì, a Villa Lempa, frazione di Teramo, al confine con l’ascolano, dove due soldatesse sono state viste con un altro militare. Una di queste sembra fosse in evidente stato di agitazione, tanto che alcune persone volevano avvertire i carabinieri.

Sta di fatto che Parolisi ha ammesso di aver avuto in passato relazioni extraconiugali nell’ambiente delle soldatesse della caserma, ma respinge qualsiasi sospetto ombre sul suo comportamento. Nel frattempo, il 30enne di Frattamaggiore (Napoli) alterna le sue giornate tra la casa dei genitori e quella dei suoceri a Somma.

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