Referendum, Padre Zanotelli incontra i cittadini del litorale

di Redazione

Padre Alex ZanotelliCASTEL VOLTURNO. Nella sala consiliare “Rega” della casa comunale di Castel Volturno, si è tenuto il meeting referendario dei sostenitori dei4 Sì.

In effetti gli organizzatori del comitato referendario di Castel Volturno, rappresentato da Attilio Cervo, si erano prefissati, qualche settimana fa, con la collaborazione dei padri comboniani e delle associazioni locali, di sostenere la battaglia sociale e civile contro la privatizzazione della gestione dell’acqua, contro il nucleare e anche la battaglia politica contro il legittimo impedimento. La struttura referendaria locale è riuscita ad organizzare un incontro tra cittadini e società civile alla presenza dell’energico missionario comboniano, padre Alex Zanotelli.

Il sacerdote delle battaglie sociali è stato accolto da padre Claudio, referente zonale dei padri comboniani della Casa del Bambino, nonché dal consigliere del Pd, Alfonso Caprio.Zanotelli, nel mentre fervevano i preparativi, ci ha concesso un’intervista. Con i sandali missionari ai piedi, un abbigliamento semplicissimo e un foulard multicolore, l’uomo di Dio si è mostrato a noi con tutta umiltà rispondendo a qualche domanda.

Padre come è stato accolto a Castel Volturno e come vede oggi la nostra città? “Sono stato accolto bene. Mi sento sempre a casa mia qui a Castel Volturno. Vengo proprio ora dal campo Rom di Giugliano e sono stato ospitato dai padri comboniani di Castel Volturno, che mi hanno raccontato un po’ di cose sulla città litoranea”.

Parliamo dei referendum? Perché ha deciso di sostenere il fronte del Sì, anche se i temi di questa campagna sono variegati?

“Dei quattro referendum, bisogna precisare che tre sono stati supportati e nascono dalla società civile, mentre quello del legittimo impedimento è stato ideato e supportato da Italia dei Valori, quindi un partito. Io mi sto battendo per supportare e sostenere i due quesiti referendari, pertinenti la privatizzazione della gestione dell’acqua e quello sul nucleare. Ho deciso di sostenere il Sì per tutti e tre i quesiti referendari, in quanto da 6 anni lotto al fianco del movimento per l’acqua pubblica, al fine di sostenere una questione di valenza politica, ma che nasce da un’esigenza della società civile. Senza il sostegno dei partiti, senza il sostegno della grande stampa e senza soldi, abbiamo portato avanti e con tenacia il nostro no alla privatizzazione della gestione dell’acqua, per il semplice fatto che questo liquido è un bene vitale di tutti e non deve essere un bene da commercializzare per trarne profitto. Il movimento per l’acqua pubblica è divenuto col tempo un soggetto politico riconosciuto anche istituzionalmente. Lo stesso non è da confondersi con un partito, ma va individuato come un’aggregazione di persone e cittadini che intendono supportare un tema sociale di interesse pubblico. Pertanto poi ci siamo trovati nel sostenere anche un altro tema altrettanto civile quale quello del nucleare. Un Sì per dire no al nucleare è necessario non solo per evitare tragedie come quella giapponese – precisa Zanotelli – ma anche per non permettere speculazioni sull’energia. Io sostengo fratello sole e sorella acqua”.

Cosa significa non rendere l’acqua un bene commerciale su cui trarre profitto? “I giuristi ci hanno preparato dei quesiti referendari del tutto semplici e comprensibili. Nel primo, approvato dalla Corte Costituzionale, noi chiediamo di votare sì per non consentire a chi ha la gestione dell’acqua di considerare il liquido come un bene a rilevanza economica. Nel secondo quesito approvato chiediamo di votare sì per togliere il profitto derivante dalla privatizzazione dell’acqua. L’acqua non è un bene come gli altri che si può vendere. Va detto che l’acqua ha già una gestione privata. Grande soddisfazione è stata quella di raccogliere per tali quesiti un milione e quattrocentomila firme. Ora speriamo che 25 milioni di italiani vadano a votare”.

 Lei teme in un altro flop referendario? “Il 12 giugno spero che i cittadini vadano a votare, altrimenti dopo 20 anni di insuccessi sul raggiungimento del quorum si rischia la distruzione della società civile”. Alla fine padre Zanotelli ci ha salutato e si è offerto di lanciare un invito ai cittadini anche mediante un messaggio video di un minuto che vi proponiamo.

Gli intervenuti al meeting. All’incontro ha partecipato anche il presidente del consiglio comunale di Castel Volturno, il dott. Giovanni Milone, il quale nel suo intervento ha sottolineato: “Privatizzare l’acqua è una grossa sciocchezza. I quesiti referendari in questione supportano una battaglia di civiltà al fine di impedire qualsiasi tipo di speculazione sempre sull’acqua. Il 12 giugno bisogna andare a votare”.

Ripreso poi il suddetto intervento dalla referente del comitato del no al nucleare, Giulia Casella che ha invitato Milone a farsi promotore del voto ai referendum, il presidente del consiglio comunale ha risposto: “Voterò No al legittimo impedimento in quanto sostengo un’idea diversa dalla vostra, ma secondo me occorre partecipare ai referendum”.

Poi si sono succeduti una serie di interventi, quali quello di Giulia Casella (Comitato antinucleare Garigliano), quello di Mariella Natale (coordinatrice del movimento dell’acqua pubblica Caserta) che ha denunciato la gestione privata e straniera dell’acqua italiana, nonché lo scandalo dell’addebito anticipato e dell’addizionale del 7%. Infine è stata la volta anche di Massimo Penitenti (Comitato antinucleare Garigliano), che ha spiegato nel dettaglio i motivi del supporto politico del Sì referendario contro il nucleare e le centrali.

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