Parco di via Atellana: Capasso interroga l’amministrazione

di Redazione

Il parco AVERSA. Perché non si riesce ad aprire al pubblico il parco di via Atellana?

Questa la domanda che si è trasformata in un vero e proprio “giallo”, considerato che, oramai, la struttura è pronta da due anni e non si apre, mentre la sua “gemella” di via Luca Giordano, nonostante non fosse stata ultimata con gli arredi (sarebbero stati necessari fondi comunali per acquistarli) è stata aperta. A chiederlo, rivolgendosi direttamente al sindaco Domenico Ciaramella, il capogruppo consiliare di Futuro e Libertà per l’Italia Rosario Capasso con una dettagliata interrogazione. L’esponente finiano, dopo aver ricordato “che ad Aversa, da poco è stata aperta l’area standard comunale (attrezzata) di via Luca Giordano, mentre per l’area standard di via Atellana, siamo ancora fermi al cd. anno zero” evidenzia che le due aree sono state realizzate grazie ad un finanziamento complessivo di poco più di 500mila euro del programma Urban Italia.

“Programma a dire il vero dove la Città di Aversa si è distinta in positivo e gli è stata anche riconosciuta per diverso tempo la leadership”. “Perlomeno inizialmente, – ha dichiarato Capasso – la mancata apertura delle aree era ufficiosamente legata alle difficoltà incontrate dall’Amministrazione nell’individuare chi potesse gestire le strutture o semplicemente chi potesse assicurare l’apertura e la chiusura dei cancelli d’accesso. Adesso sembrerebbe che per l’area di via Giordano, il problema sia stato risolto ricorrendo ad un lavoratore socialmente utile. A questo punto, non si capisce perché si apre al pubblico prima la struttura di via Giordano, che era priva di arredo (acquistati con quali fondi?) e non quella di via Atellana?”.

Da queste premesse e dalla considerazione che per realizzare la villetta di via Giordano e quella, ancora chiusa, di via Atellana si sono spesi gli stessi 250 mila euro, con la differenza che, mentre quest’ ultima è completa di tutto, l’altra ha avuto necessità di un secondo finanziamento per essere completa, l’avvocato aversano parte per chiedere “chi ha effettuato il collaudo del complesso di via Giordano, autorizzando il pagamento di un’opera pubblica che non era stata completata” e, ovviamente, “da quale capitolo sono stati reperiti i fondi per ultimare i lavori e a danno di quale altro capitolo?”.

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“Mentre, la struttura di via Atellana, completamente finita e arredata, compreso un sistema di video sorveglianza non si apre, – continua Capasso – non si riesce a comprendere il perché, sia stata dato una accelerata all’apertura dell’area di via Giordano, incompleta e invece per quella di via Atellana completa non si ritiene opportuno aprirla. Addirittura quella incompleta sembrerebbe avere anche l’addetto all’apertura e alla chiusura mentre quella di via Atellana dotata anche di sistema di videosorveglianza è sprovvista di personale e abbandonata a se stessa”.

Tanto che, come risulta al consigliere finiano “pur essendo ufficialmente chiusa, la struttura di via Atellana è in realtà aperta al pubblico da sempre, perché il cancello d’accesso non è mai stato chiuso, almeno fino a qualche giorno fa con fatto un libero accesso a tutti, chi per fare footing, chi ci porta a spasso i cani, insomma per tutti i gusti e per tutte le salse”. “In virtù di questo stato oggettivo delle due aree standard, – conclude Capasso – mi chiedo non sarebbe ( stato), più opportuno imprimere una accelerata alla struttura di via Atellana visto che è completa e poi, aprire a quella di via Giordano?”. Intanto, l’erba continua a crescere…

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