Area Texas, anche Navarra conferma “No” ad housing sociale

di Redazione

 AVERSA. Urge chiarezza sulla vicenda Texas anche e soprattutto per fare in modo che nella confusione generata dalle polemiche …

… passi quello che, almeno a parole, nessuno vuole: la realizzazione di civili abitazioni in un’area che, ricordiamolo, è destinata a zona industriale dallo strumento urbanistico vigente. Destinazione confermata nelle risposte al questionario inviato dalla Regione Campania al comune di Aversa.

Sull’argomento qualche precisazione da parte del dirigente del settore, architetto Ciro Navarra presente alla riunione dello scorso 5 maggio: “L’avviso pubblico (Allegato A – Regione Campania – di cui al Dpcm 16/07/2009 Piano nazionale di edilizia abitativa) – dichiara il dirigente – prevede un iter procedurale ben delineato. La Regione, ai sensi dell’articolo 8 del citato avviso pubblico, ha convocato una conferenza dei servizi preliminare ai fini della determinazione dei contenuti progettuali dell’intervento di Housing sociale proposto dalla Nuova Immobiliare srl. Premesso che in data 01/04/2011 (prot. 11429) il nostro settore ha trasmesso su richiesta della Regione una nota in cui si specificava tra l’altro la volontà del Consiglio Comunale (delibera n.3 del 26/02/2010 e n. 19 del 09/03/2011) di escludere ogni progetto di Housing sociale attraverso l’applicazione del comma 5 della Legge sul Piano Casa, in occasione della conferenza dei servizi preliminare sia io che l’assessore Mattiello abbiamo dichiarato la non disponibilità ad avviare qualsiasi discussione sui contenuti progettuali poichè il Consiglio Comunale si era già espresso negativamente su qualsiasi proposta di Housing Sociale in tutto il territorio comunale. Inoltre, l’assessore Mattiello ha più volte ribadito, nella riunione, che non era neanche il caso di esaminare il progetto, vista la chiara volontà del Consiglio Comunale di non prevedere Housing sociale in quell’area. La Regione, di contro, ha ribadito che il procedimento doveva seguire il suo iter, invitando il proponente a trasmettere copia della progettazione preliminare al Comune e alla Provincia prima di ulteriori riunioni”.

La normativa con la quale la Regione Campania ha dato via all’iter dell’housing sociale è il Dpcm 16 luglio 2009 “Piano Nazionale Edilizia Abitativa” e, in maniera precipua, l’articolo 8 con i suoi diversi commi. Questa norma, al comma III, prevede che il verbale conclusivo della conferenza dei servizi (che non è quello della prima seduta della conferenza del 5 maggio scorso) dovrà essere ratificato dal Comune interessato entro 30 giorni dalla sottoscrizione. Per maggiore sicurezza, per maggiore tutela dell’ente locale, il comma IV prevede che le proposte non ratificate dai comuni interessati vengono escluse dall’elenco.

Nel caso di specie, quindi, il Comune di Aversa ha tutto il potere e l’interesse ad essere vigile in questa procedura il cui unico verbale, al momento, invita i proponenti ad avviare contati con il Comune e a presentare i progetti.

A questo punto appare una mistificazione della realtà quando si afferma che l’assessore Mattiello ha sottoscritto un documento nel quale, in sostanza, si accetta la realizzazione di abitazioni nell’area ex Texas. La Regione Campania e la famiglia Cesaro (proprietaria del bene in questione) hanno avviato un preciso iter amministrativo che prevede, così com’era già avvenuto con il famoso questionario inviato al Comune, che il Consiglio comunale (o la giunta) si pronunci sul progetto di housing sociale.

L’unica verità, quindi, è che quel progetto non potrà non passare all’esame degli organismi istituzionali comunali e del Consiglio comunale in particolare. Se così non fosse si aprirebbe per i Cesaro l’autostrada della giustizia amministrativa. Basterebbe un ricorso al Tar sul silenzio del Comune per ottenere in via giudiziaria, quello che da anni non riescono ad ottenere.

A questo punto tutta la politica aversana non deve assolutamente perdere tempo in chiacchiere, non deve fare polemica sterile e fumosa se ha veramente a cuore il futuro di quell’area. Si inizi a parlare di progettualità reale e non siderale. Si facciano sedere i Cesaro intorno ad un tavolo e si cerchi una soluzione che possa soddisfare i loro interessi e, nello stesso tempo, quelli di sviluppo della città, che somiglia sempre più a un grosso “paesone”. Ma, soprattutto, facciamo in modo che la Texas non diventi uno spauracchio elettorale.

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