Trovato esplosivo nella casa di Ciancimino junior

di Redazione

Massimo CianciminoROMA.PALERMO. 13 candelotti esplosivi, con 21 detonatori e due micce, sonostati ritrovati nel giardino della casa di Palermo di Massimo Ciancimino, figlio dell’ex sindaco mafioso di Palermo, fermato giovedì a Parmacon l’accusa di calunnia nei confronti dell’ex capo della polizia Gianni De Gennaro.

Di questo esplosivo ha parlato lo stesso Ciancimino nel suo interrogatorio svoltosi venerdì pomeriggio a Parma. Secondo quanto da lui riferito al procuratore aggiunto Antonio Ingroia e ai pm Antonino Di Matteo e Paolo Guido, l’esplosivo sarebbe stato inviato in via Torrearsa a Palermo una settimana fa. Ciamcinino, dopo averlo bagnato per disinnescarlo, lo aveva nascosto nel giardino della sua abitazione “per non creare allarmismi ai miei familiari”, ha detto.

Ciancimino, già condannato per riciclaggio e da mesi supertestimone della cosiddetta trattativa tra Stato e mafia,era stato fermato fermato dalla Dia lungo l’autostrada A1 all’uscita da Bologna, mentre con i familiari era diretto in Francia per le vacanze pasquali. Il fermo è avvenuto su ordine della Procura di Palermo.

Il figlio dell’ex sindaco mafioso di Palermo è indagato a Caltanissetta per aver calunniato l’ex capo della polizia De Gennaro, ma ha prodotto anche alla procura palermitana documenti tra cui uno che sarebbe stato “manomesso” in cui c’è il nome del direttore del Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza. Il documento è una fotocopia di un foglio redatto da Vito Ciancimino, padre di Massimo, con un elenco di nomi di personaggi delle istituzioni che avrebbero avuto un ruolo nella cosiddetta “trattativa”.

Da una perizia ordinata dalla Dda, e consegnata ai magistrati che conducono l’inchiesta, si evincerebbe che il nome di De Gennaro sarebbe stato scritto in epoca successiva alla redazione del manoscritto. Il documento inoltre sarebbe in contrasto con quanto dichiarato dallo stesso Ciancimino durante gli interrogatori resi alla procura di Palermo.

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