Immigrazione, Ue: “E’ un problema comune”

di Redazione

 ROMA. Alla vigilia della missione tutta in salita del ministro Maroni che lunedì sarà a vertice in Lussemburgo dove chiederà all’Europa di farsi carico del problema immigrazione, la Ue fa sapere di non voler commentare le ultime dichiarazioni di Silvio Berlusconi.

“Non commentiamo le parole del premier italiano – ha detto all’Adnkronos un portavoce della Commissione europea Cezary Lewanowicz – ma ribadiamo fortemente che i flussi migratori provenienti dal Nordafrica sono comune responsabilità dell’Europa, non solo dei Paesi del Mediterraneo, ma di tutti quanti”. Per questa ragione, secondo il portavoce, “serve che l’Europa parli con una sola voce” sulla questione.

FRATTINI.“Noi continuiamo a sollecitare l’Unione Europea affinchè comprenda che la questione immigrazione che abbiamo di fronte non è solo una questione economica ma soprattutto una questione politica”. Il Ministro degli esteri Franco Frattini, a Sky Tg24, ha sottolineato come “l’Italia oggio non sia affatto isolata all’interno dell’Unione Europea” e come il suo impegno sia quello di “ricercare e realizzare la condivisione necessaria”. “Ogni Paese – ha però ammonito Frattini- ha anche proprie legge che ciascuno, pur nella dovuta conformità alla legislazione europea, appllica ed interpreta nel proprio Paese” e “dunque nessuno può pretendere di interpretare le nostre leggi secondo principi diversi”. Più precisamente, ha sottolineato il ministro, “la nostra legge indica con molta chiarezza i requisiti necessari per riconoscere lo status di rifugiato ad un immigrato e noi a quei requisiti non possiamo non attenerci”.

TREMONTI.“Se l’Europa vuole andare avanti deve basarsi su solidarietà e responsabilità”. Lo ha detto Giulio Tremonti, ministro dell’Economia, in una conferenza stampa a Godollo, al termine dell’Ecofin. “Abbiamo gestito abbastanza bene e con solidarietà il debito finanziario – ha aggiunto -, adesso abbiamo quello geopolitico: cosa fare in Africa e nel Mediterraneo?”. Poi, ha sottolineato, c’è il debito atomico: dopo il Giappone serve “rifare i conti del positivo e del negativo. Chi ci guadagna, chi ci perde, chi ha guadagnato e chi dovrà pagare dopo”. Tremonti ha poi detto che vorrebbe discutere del problema in Parlamento o al prossimo Ecofin. Per risolvere il problema dell’immigrazione clandestina il ministro, conversando con i cronisti, ha auspicato un maggior interessamento dell’Europa. “Non è materia di contabilità solo nazionale – ha sottolineato -. O è europea o non lo è. Cosa ha fatto l’Europa all’Onu? Non è che ci deve andare un singolo paese alle Nazioni unite, ci deve andare l’Europa se è unica. In ogni caso non è materia di contabilità nazionale, è solo materia di contabilità europea perchè alla fine la cambiale arriva a tutti. Non resta all’ufficio postale di Lampedusa, ma arriverà in Germania, al nord, in tutta Europa”.

I DUBBI FRANCESI.Resta però critico il governo di Parigi. “La Francia continuerà i respingimenti alla frontiera con l’Italia e si opporrà all’idea di una ridistribuzione dei migranti tra i vari paesi europei” sostiene Laurent Wauquiez, ministro per gli Affari europei del governo di Parigi, intervistato da La Repubblica. “Sarebbe sbagliato dire che l’Italia non è stata aiutata dall’Europa”, spiega. “Il vostro paese ha ricevuto aiuti e sostegno per affrontare l’emergenza”. Quano ai visti temporanei che l’Italia rilascerà ai migranti, Wauquiez fa presente che “l’Italia può rilasciare questi permessi temporanei di soggiorno ma lo deve fare nel rispetto delle regole comunitarie. D’altra parte, questi visti non permettono di circolare liberamente nello spazio comune se non rispettano le condizioni poste da Schengen. Su questo la commissione e tutti gli stati membri dovranno vigilare”.

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