Immigrati, Ue: “Decreto Italia non fa scattare Schengen”

di Redazione

Maroni e FrattiniROMA. Arriva domenica sera l’ennesima doccia fredda per l’Italia sulla questione degli immigrati provenienti dal Nordafrica.

Si tratta di una lettera preparata dalla Commissaria europea Cecilia Malmstrom venerdì scorso e inviata al Ministro dell’Interno, Roberto Maroni, in cui si dice che il decreto firmato giovedì da Berlusconi non fa scattare “automaticamente” la libera circolazione nell’area Schengen. Nella lettera, di cui l’Ansa è venuta in possesso, si sottolinea anche che, “al momento”, “non sussistono le condizioni” per attivare la direttiva 55 del 2001 sulla ‘protezione temporanea'”.

MARONI: “NULLA DI NUOVO”.Non c’è “nulla di nuovo” affermano fonti del Viminale. Il fatto che il permesso temporaneo di soggiorno concesso dall’Italia non faccia scattare automaticamente la libera circolazione nell’area Schengen, spiegano al Viminale, “è cosa nota, perché devono anche essere rispettate una serie di condizioni previste dal Trattato che per noi, in questo caso, sono rispettate”. Quanto al fatto che non ci sono le condizioni per attuare la direttiva 55 del 2001 sulla protezione temporanea, al Ministero fanno notare che lo stesso Maroni giovedì scorso in Parlamento aveva riconosciuto che diversi Paesi erano contrari.

“L’ITALIA NON SCARICHI AD ALTRI IL SUO PROBLEMA”.Rincara la dose Joachim Herrmann, ministro dell’Interno dello stato tedesco della Baviera. Ha stroncato l’Italia sulla nuova politica di emettere visti per i migranti provenienti dal Nordafrica e minaccia di ripristinare i controlli ai confini per tenerli a distanza. Parlando all’edizione domenicale del quotidiano Welt, Herrmann ha detto che l’Italia “deve affrontare da sola il suo problema dell’immigrazione e non scaricarlo sugli altri Paesi dell’Unione europea”. Herrmann avrebbe anche detto che i controlli ai confini sono l’ultima possibilità per fermare un flusso di immigrati, nonostante gli accordi europei di Schengen abbiano abolito i controlli sistematici alle frontiere tra gli Stati membri.

MARONIAL VERTICEIN LUSSEMBURGO. Alla vigilia della missione tutta in salita del ministro Maroni che lunedì sarà al vertice in Lussemburgo dove chiederà all’Europa di farsi carico del problema immigrazione, la Ue fa sapere di non voler commentare le ultime dichiarazioni di Silvio Berlusconi. “Non commentiamo le parole del premier italiano -ha detto all’Adnkronos un portavoce della Commissione europea Cezary Lewanowicz- ma ribadiamo fortemente che i flussi migratori provenienti dal Nordafrica sono comune responsabilità dell’Europa, non solo dei Paesi del Mediterraneo, ma di tutti quanti”. Per questa ragione, secondo il portavoce, “serve che l’Europa parli con una sola voce” sulla questione.

FRATTINI: “CONTINUIAMO A SOLLECITARE UE”. “Noi continuiamo a sollecitare l’Unione Europea affinchè comprenda che la questione immigrazione che abbiamo di fronte non è solo una questione economica ma soprattutto una questione politica”. Il Ministro degli esteri Franco Frattini, a Sky Tg24, ha sottolineato come “l’Italia oggio non sia affatto isolata all’interno dell’Unione Europea” e come il suo impegno sia quello di “ricercare e realizzare la condivisione necessaria”. “Ogni Paese – ha però ammonito Frattini- ha anche proprie legge che ciascuno, pur nella dovuta conformità alla legislazione europea, appllica ed interpreta nel proprio Paese” e “dunque nessuno può pretendere di interpretare le nostre leggi secondo principi diversi”. Più precisamente, ha sottolineato il ministro, “la nostra legge indica con molta chiarezza i requisiti necessari per riconoscere lo status di rifugiato ad un immigrato e noi a quei requisiti non possiamo non attenerci”.

TREMONTI: “UE SI BASI SU SOLIDARIETA'”.“Se l’Europa vuole andare avanti deve basarsi su solidarietà e responsabilità”. Lo ha detto Giulio Tremonti, ministro dell’Economia, in una conferenza stampa a Godollo, al termine dell’Ecofin. “Abbiamo gestito abbastanza bene e con solidarietà il debito finanziario – ha aggiunto -, adesso abbiamo quello geopolitico: cosa fare in Africa e nel Mediterraneo?”. Poi, ha sottolineato, c’è il debito atomico: dopo il Giappone serve “rifare i conti del positivo e del negativo. Chi ci guadagna, chi ci perde, chi ha guadagnato e chi dovrà pagare dopo”. Tremonti ha poi detto che vorrebbe discutere del problema in Parlamento o al prossimo Ecofin. Per risolvere il problema dell’immigrazione clandestina il ministro, conversando con i cronisti, ha auspicato un maggior interessamento dell’Europa. “Non è materia di contabilità solo nazionale – ha sottolineato -. O è europea o non lo è. Cosa ha fatto l’Europa all’Onu? Non è che ci deve andare un singolo paese alle Nazioni unite, ci deve andare l’Europa se è unica. In ogni caso non è materia di contabilità nazionale, è solo materia di contabilità europea perchè alla fine la cambiale arriva a tutti. Non resta all’ufficio postale di Lampedusa, ma arriverà in Germania, al nord, in tutta Europa”.

NUOVO BARCONI IN ARRIVO.Nel frattempo, dopo una mattina senza sbarchi, è ripreso l’arrivo dei barconi a Lampedusa. Due imbarcazioni cariche di migranti sono infatti state intercettate domenica pomeriggio dalle motovedette di Carabinieri e Guardia di Finanza tra le 20 e le 30 miglia dalla costa. Sulla prima ci sarebbero tra le 70 e le 90 persone, mentre sulla seconda tra le 200 e le 250.

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