Pdl: “Il Laboratorio Politico è solo un mercimonio”

di Redazione

PdlORTA DI ATELLA. “Il Laboratorio Politico? Un mercimonio”. Così il Pdl ortese considera l’iniziativa delle altre forze del centrodestra, quali Popolari per il Sud, Nuovo Psi, Adc e gruppoex Pdl.

Riceviamo e pubblichiamo: Negli ultimi tempi si leggono diversi comunicati in cui si pubblicizzano da parte della maggioranza azioni benevole nei confronti dei più deboli, costituzioni di commissioni per le pari opportunità e ambiente, nascita di laboratori politici in cui un elettore distratto può credere che la politica messa in atto da questa amministrazione sembra essere totalmente diversa da quella passata. Ma ecco che tutto svanisce quando, analizzando in modo più profondo, si vede che: si costituiscono staff fino a 14 persone per ogni assessore con tanti soldini per ognuno di loro, e che neppure nelle più grandi città d’Italia si può trovare; viene deliberata una somma di circa 9mila euro per un ufficio di presidenza e staff di collaboratori, ma per fare cosa?; incarichi stratosferici, commissioni e consulte che hanno il solo scopo di dividersi, a suon di determine, i soldi dei cittadini sfiduciati, come ad esempio un rimborso spese di 3mila euro per il presidente del Consiglio seppur residente ad Orta di Atella, a titolo di acconto ovviamente.

Egregio Signor Sindaco, la politica e l’amministrazione rappresentano un impegno con sé stessi e con gli altri. Un impegno ricco di stimoli che va affrontato con entusiasmo, rispetto, volontà e spirito di servizio. La costituzione di un “laboratorio politico” cosa può essere?Di banderuole nella nostra storia politica ce ne sono state tante, tantissime, forse è insito nello spirito stesso dell’Italia, forse il camaleontico trasformismo delle persone si è protratto fino ai giorni nostri. Ma c’è differenza tra chi cambia bandiera per aver cambiato, allo stesso tempo, opinione, e chi lo fa per “vendersi”. E’ ovvio che chiunque possa cambiare la propria opinione, “solo gli stupidi non lo fanno”.

Ma ciò che stupisce è che in periodi politicamente delicati si moltiplichino i cambi di bandiera. Come identificare i “mutanti-sinceri” rispetto ai “mutanti-venduti”? Sono due esempi presi a caso, emblematici, da cui si identificano i punti chiari del mutante. 1) il “sincero” ha i suoi tempi (generalmente lunghi e relativamente distanti da appuntamenti quali tornate elettorali e mozioni di sfiducia), durante i quali il conflitto con il partito d’appartenenza va crescendo fino ad arrivare ad una rottura definitiva ed irreversibile. Il “venduto” agisce invece freneticamente, senza dialogare né confrontandosi con il partito d’appartenenza. 2) Il “sincero” affronta questioni d’ordine politico, economico, sociale ed etico-morale, con cui esprime i suoi punti di vista (anche discordanti) con quelli del partito. Il “venduto” rimane invece sul vago: “per il bene del paese”, “per responsabilità”, ecc. 3) Entrambi vengono tacciati d’infamia ma, con il tempo, del venduto resterà immutata l’immagine oramai priva di dignità, nei confronti del sincero qualcosa invece si muoverà. Al di là dei sospetti e degli indizi chi siano i sinceri e chi i venduti (o gli opportunisti, che ai venduti si assimilano) è arduo compito dell’elettore. Gli “infedeli”, i “mutanti”, i “camaleonti” hanno tempo fino alla scadenza del mandato o promessa, quando a scegliere saremo noi e solo noi.

A questo punto diciamo: 1) Grazie alla persone che hanno votato e che, nel rispettare il mandato conferito, non accetteranno mai accordi con questa maggioranza che continua ad ingannare senza porre in essere nulla di concreto per Orta di Atella; 2) Grazie a quelle persone che hanno subito tradito la fiducia dei propri elettori abbandonando la lista di minoranza che hanno sostenuto per utili personali o personali interessi (almeno sappiano chi crede nel progetto di avere un città diversa e dove un domani orientarsi); 3) Pazientate, alle persone che hanno votato questa maggioranza, è trascorso già un anno senza che nessuna delle promesse sia stata rispettata, senza risolvere nessuno dei tanti problemi, e cominciamo a capire nel profondo che significa laboratorio politico: “mercimonio tattico” o ribaltamento della volontà popolare?

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