Bimbi rom, lutto cittadino. Napolitano: “Diamo alloggi dignitosi”

di Redazione

 ROMA.Il sindaco di Roma Gianni Alemanno ha dichiarato per mercoledì il lutto cittadino per commemorare i 4 bambini morti domenica in un campo rom sulla via Appia.

Lo ha comunicato all’uscita dall’obitorio di piazzale del Verano dove, insieme al capo dello Stato, Giorgio Napolitano, lunedì ha visitato le salme dei quattro bimbi rom morti ieri in un campo abusivo della capitale. E dove ha incontrato i loro genitori. Questi ultimi, ha spiegato il sindaco, “sono ospitati in una nostra casa di accoglienza e sono assistiti fino a mercoledì” quando “le salme ritorneranno in Romania”. Il sindaco ha garantito che “tutte le spese saranno a nostro carico per evitare altri drammi a queste persone. Assicuriamo la massima solidarietà e vicinanza della città a questa famiglia”. Intanto la procura di Roma procede, per ora contro ignoti, per abbandono di minori.

Napolitanoè giunto all’obitorio dell’Istituto di medicina legale, di fronte al cimitero monumentale del Verano, accompagnato dal segretario generale del Quirinale, Donato Marra. Il presidente della Repubblica ha reso omaggio alle piccole vittime del rogo. All’interno dell’obitorio il presidente Napolitano si è intrattenuto una ventina di minuti, incontrando anche i famigliari dei piccoli. “È stata una tragedia che pesa dolorosamente su ciascuno di noi e che ci rende ancor più convinti della necessità di non lasciare esposte a ogni rischio comunità che da accampamenti di fortuna, degradati e insicuri, debbono essere tempestivamente ricollocate in alloggi stabili e dignitosi. Le autorità locali e nazionali non possono non sentirsi impegnate ancor più fortemente a dare soluzione a un problema così grave in termini umani e civili”, afferma il capo dello Stato, che sottolinea: “Ai genitori e alla superstite sorella dei quattro bambini rom orrendamente periti nel rogo del precario rifugio in cui vivevano, ho voluto esprimere il sentimento di umana solidarietà che con me oggi provano tutti i romani e gli italiani”.

“Qualcuno dice che non abbiamo accettato accoglienza, non è vero. Il Comune e nessun altro ce lo ha mai proposto. Inoltre siamo stati sgomberati più volte. Ora vogliamo solo riportare le salme in Romania: spero che succeda presto, nei prossimi giorni”. Queste le parole di Mirca Erdea, il padre di tre dei quattro bimbi morti nell’incendio.

In mattinata si era tenuta una riunione, presenti il prefetto Giuseppe Pecoraro, lo stesso sindaco, l’assessore ai Servizi Sociali Sveva Belviso, il questore Francesco Tagliente e il responsabile della Protezione civile comunale Tommaso Profeta, in cui si è discusso della possibilità di accelerare gli ultimi sgomberi previsti dal Piano Nomadi: a cominciare dalle baracche del campo dove è avvenuta la tragedia, che saranno vuotate a abbattute nelle prossime ore. “Gli sgomberi dei microcamopi inizieranno immediatamente. – ha annunciato Alemanno – Chiederemo aiuto alla Protezione civile e al ministero della Difesa. Ai primi per costruire tendopoli vigilate e con assistenza continua; al ministro La Russa perchè metta a disposizione caserme sul territorio di Roma e provincia dove portare gli sgombrati dei microcampi”.

Il Campidoglio calcola che in questi microcampi siano ancora 2400 i nomadi da ricollocare in nuove strutture. Quanto ai minori, “se venissero accertate situazioni in cui i genitori non siano in grado di garantire la sicurezza dei figli – ha detto il sindaco – lancio un appello al Tribunale dei minori, affinché collabori per togliere loro l’affidamento dei bambini”.

“Siamo determinati a chiudere il piano nomadi entro quest’anno”. Lo ha detto il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro, nel corso della conferenza che si è tenuta al termine del vertice con Alemanno. Il prefetto ha annunciato che “nel sedicesimo Municipio il nuovo campo sarà acquisito dal commissariato di Governo già la prossima settimana”. “Se eviteremo la conferenza dei servizi – ha spiegato – potremo avviare i lavori del secondo campo già nella prossima settimana”.Il prefetto ha ripercorso quanto realizzato finora, con le risorse ottenute nel ruolo di commissario di Governo: “Per il piano nomadi abbiamo già avuto 32-33 milioni di euro. – ha spiegato – Di questi, 20 sono stati spesi per l’ampliamento dei cinque campi, il pagamento del personale, la vigilanza, le bonifiche dei campi sgomberati. Quello che resta sarà utilizzato per il completamento e la messa a norma de La Barbuta e la realizzazione un nuovo campo”. “Nuovi soldi ci daranno al possibilità di avere sette campi attrezzati – ha concluso -: vuol dire dare ai nomadi acqua, luce, gas, moduli abitativi nuovi, e polizia e vigilanza”.

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