Berlusconi: “Non sono preoccupato, governeremo fino al 2013”

di Redazione

Berlusconi-TremontiROMA.“Per amor di patria” non parla del caso Ruby e del rinvio a giudizio immediato deciso dal gip di Milano per il 6 aprile.

Il premier Silvio Berlusconi, in conferenza stampa mercoledì mattina a Palazzo Chigi insieme al ministro dell’Economia Giulio Tremonti, si limita a dichiarare di non essere “per niente preoccupato” e di essere tranquillo anche sulla possibilità di portare a termine la legislatura: “Per due anni e mezzo – ha detto il Cavaliere – non abbiamo fatto tutte le riforme perchè rallentati da una componete statalista della maggioranza rappresentata da Fini e i suoi. Ora siamo sgravati da queste difficoltà e presto arriveremo a 325 deputati per fare tutte le principali riforme”.

Alla domanda sul fatto che la Lega ha chiesto una quota di 325 deputati per la sua maggioranza, Berlusconi spiega che martedì sera, durante un incontro con Umberto Bossi e i vertici del Carroccio, questi ultimi hanno dichiarato la loro vicinanza e la volontà di continuare con questo governo: “Siamo quanto mai coesi e decisi – ha sottolineato il presidente del Consiglio – a continuare la legislatura fino al suo termine naturale”. Da parte sua, Bossi è laconico: “Se il governo ha i numeri si va avanti. Se non ci fossero, allora cade da solo”.

Berlusconi, poi, a quel punto ha voluto evitare a tutti i costi domande sulle sue vicende giudiziarie. Anche in chiusura di conferenza stampa ha glissato quando un cronista gli ha domandato se il caso Ruby non potesse in qualche modo nuocere alla candidatura di Mario Draghi alla guida della Banca centrale europea. Sorridendo il premier ha replicato: “Lei non è compos sui…”. “Compos sui”, in latino, significa controllo di sé, quindi il Cavaliere ha detto di fatto che il giornalista che si era rivolto a lui con quella domanda “non ha il controllo di sé”. In precedenza, un altro cronista aveva osservato: “Lei si è lamentato dei tempi della giustizia civile, ma quella penale è rapidissima…”. Altro sorriso del premier: “Senti birichino, lasciamo perdere…”.

Quanto ai conti pubblici, il Cavaliere ha ribadito quello che è da sempre un suo cavallo di battaglia elettorale: “Noi la patrimoniale non la faremo mai”. Ha poi ribadito la necessità di infondere fiducia nei cittadini e negli investitori: per rilanciare l’economia, ha detto, “il fattore psicologico è considerato ormai il primo fattore di crisi. L’ottimismo è quindi considerato il compito primo di tutti i governi”.

“Con l’accordo di oggi sulle piccole e medie imprese (Pmi) continua il lavoro del governo per tenere in ordine i conti del bilancio dello Stato”,ha detto Berlusconi annunciando insieme a Tremonti l’intesa post-moratoria con Abi (Associazione banche italiane) e Confindustria per il credito alle Pmi. “Stiamo lavorando per approvare il federalismo fiscale, che servirà soprattutto a combattere e a ridurre l’evasione”. “Il nostro sistema è fatto di piccole e medie imprese, un imprenditore prima di licenziare un suo collaboratore ci pensa due volte, è un amico dei suoi dipendenti e questo ci ha datto la possibilità di avere la minore disoccupazione di tutta Europa”, ha aggiunto il premier. “Quando leggo sui giornali articoli di validi opinionisti che sostengono che il nostro Pil nel 2010 è cresciuto solo dell’1,1% e fanno il paragone con il Pil della Francia cresciuto dell’1,5%, vorrei ricordare che abbiamo ereditato il debito pubblico più elevato d’Europa, il terzo del mondo che ci costa 5 punti di Pil all’anno”. Berlusconi ha spiegato le cause dell’arretratezza del sistema Italia, che a suo dire sono le infrastrutture carenti, le lungaggini burocratiche della pubblica amministrazione, fino al costo dell’energia e i “tempi assolutamente inaccettabili” della giustizia civile.

Il governo finora ha tenuto in ordine i conti pubblici e adesso finalmente può aprirsi una fase nuova orientata alla crescita e allo sviluppo, ha aggiunto Tremonti. “Adesso si apre una fase di diversa attività, possiamo guardare al lato dello sviluppo economico. Lo possiamo fare in Europa quando presenteremo il piano ad aprile che dovrà essere un piano con i numeri. Adesso possiamo guardare alla crescita”.

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