Recale, dipendenti comunali: Pdl accusa Porfidia

di Redazione

Isidoro MarcelloRECALE. Per il Pdl “continua la guerra silente fra amministratori, in particolare il primo cittadino Americo Porfidia, ed i dipendenti comunali”.

Il capogruppo dei berlusconiani Isidoro Marcello commenta: “Vittime di questo atteggiamento dittatoriale, secondo cui chi si mostra disponibile con l’amministrazione viene rispettato mentre chi manifesta il proprio dissenso è destinato a ‘ritorsioni’ vendicative, sono stati tanti dipendenti. Il fondo di produttività non è stato percepito, il dottor Nicola Lombardi, ex responsabile dell’area finanziaria, è stato sottoposto ad un vero e proprio linciaggio morale e professionale con una pena di circa trenta giorni di sospensione dal servizio. Se pensavamo che il sindaco avesse toccato il fondo punendo Lombardi, ci siamo dovuti ricredere. Ultime vittime di questo atteggiamento dispotico sono stati gli ausiliari del traffico. Il sindaco ha infatti revocato il decreto attraverso il quale gli ex Lsu ricevevano l’incarico di ausiliari del traffico. Quando due dei tre ausiliari hanno citato l’amministrazione per le spettanze dovute e per l’inquadramento nel profilo superiore, sono entrati nel mirino del sindaco. I due ausiliari che si sono opposti al volere del sindaco hanno infatti perso la loro mansione mentre il loro ex collega, che ha sempre mostrato devozione al sindaco, è rimasto ben saldo al suo posto. L’unica considerazione che possiamo fare è quella che il sindaco si comporta con i dipendenti allo stesso modo in cui si relaziona con i cittadini: se sei disponibile ricevi quanto ti è dovuto ma se sei ostile la tua strada, per il rispetto dei tuoi diritti, è in salita”.

A concludere l’invettiva dei berlusconiani è Luigi Ferraro, dirigente del Pdl di Recale: “Il malcontento dei dipendenti comunali è dovuto alla disastrosa situazione economica che obbliga gli amministratori a tirare la cinghia. Ovviamente, amministrando da quasi dieci anni, non possono addossare le colpe dello sfascio economico ad altri e quindi mettono in atto una serie di azioni tese alla sopravvivenza. Ecco perché i dipendenti diventano delle vittime alle quali non viene corrisposto quanto spetta. Addirittura, mentre i dipendenti di Recale patiscono, l’onorevole Porfidia si schiera in difesa del piccolo comune cilentano di Alfano, con quasi 1500 abitanti, da tempo senza postino, presentando un’interrogazione parlamentare. E per l’assenza del custode al cimitero di Recale, vuole rivolgersi al Parlamento Europeo o può dedicare due minuti del suo prezioso tempo alla risoluzione del problema? E’ chiaro che l’interessamento del sindaco per Alfano è mosso da interessi politici di campagna acquisti per il suo nuovo partito”.

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