Rubygate, le 14 ragazze sfrattate dagli appartamenti di Milano2

di Redazione

 

MILANO.Arrecano “danno al decoro del palazzo” le 14 ragazze al centro dell’inchiesta ribattezzata “Rubygate” poiché sospettate di essere delle prostitute e, pertanto, l’amministratore del condominiole ha sfrattatedal residence di via Olgettina 65.

Le giovani della scuderia di Lele Mora dovranno abbandonare i loro appartamenti entro otto giorni a partire da venerdì. Nel palazzo di Milano Due, stando a quanto raccontato da alcune testimoni sentite nell’inchiesta sulle feste ad Arcore, vivono numerose soubrette ed escort in comodato d’uso a spese del premier Silvio Berlusconi.

La “dimora Olgettina” è un complesso residenziale in via Olgettina 6,5 a Milano 2, a due passi dall’ospedale San Raffaele. Un complesso di sei scale, decine di appartamenti dove vivono 14 showgirl che avrebbero partecipato alle feste del premier ad Arcore. Quattro appartamenti sarebbero stati intestati a Nicole Minetti “per conto delle ragazze che di fatto occupano l’immobile” e che non avevano le “condizioni richieste per l’intestazione, quali un idoneo contratto di lavoro”. Lo scrivono i pm di Milano negli atti dell’inchiesta sul caso Ruby trasmessi alla Camera. Si tratterebbe delle showgirls Iris Berardi, Arisleida Espinosa, Annina Visan ed Elisa Toti. La consigliera regionale Minetti, si legge negli atti, “dalle conversazioni intercettate, sembra costituire per le ragazze indicate il tramite con Marcello Fabbri“, agente immobiliare “della società Friza srl che gestisce l’immobile di via Olgettina”, per ciò che riguarda “gli aspetti contrattuali”. Mentre, secondo i pm, “per ciò che riguarda la copertura finanziaria degli oneri delle locazioni, sia in relazione ai canoni che alle spese correnti” la Minetti fa da tramite, per conto delle ragazze, con il manager di fiducia di Silvio Berlusconi, Giuseppe Spinelli.

Dei sette appartamenti, in totale, che gli inquirenti hanno individuato nel residence Olgettina, due sarebbero intestati a Marysthelle Polanco e uno a Barbara Guerra. “In particolare Fabbri – si legge ancora – mantiene i contatti con la Minetti e con lei si accorda per la firma dei contratti, per i “cambi” di assegnazione delle case e per l’incasso dei pagamenti dei canoni di locazione, delle caparre e delle cauzioni” Sette sono gli appartamenti affittati alle stesse giovani che ci abitano. Tra i loro nomi Barbara Guerra e Marysthelle Garcia Polanco, valletta di Colorado Cafè. Nella dimora Olgettina ha abitato anche la Minetti che è coinvolta nell’inchiesta Ruby, accusata di induzione e favoreggiamento dela prostituzione.

Secondo quanto riferito da una delle giovani donne in questione, Marysthelle, nella lettera di sfratto dell’amministratore del condominio, è spiegato che la decisione è stata presa per le lamentele degli altri inquilini. “Non è giusto, anche noi siamo delle vittime. Io avevo anche tolto il mio nome dal citofono perchè mi insultavano giorno e notte” ha detto Marysthelle. “Io ero a Firenze per lavoro, ma mi hanno telefonato le altre ragazze per dire che era arrivata questa lettera. – ha raccontato Marysthelle – È una lettera uguale per tutte, firmata dall’amministratore del condominio, che ci dice che dobbiamo lasciare l’appartamento entro otto giorni altrimenti farà intervenire la forza pubblica”. “Io ho già telefonato al mio avvocato e gli ho detto di occuparsene. – ha detto ancora Marysthelle – Non credo che sia giusto nè legale un’imposizione del genere. Lo so che gli altri condomini si sono lamentati per la presenza dei giornalisti e dei fotografi davanti allo stabile, ma anche noi siamo delle vittime. Mi è capitato negli ultimi giorni di essere chiamata al citofono anche in piena notte e di sentirmi dire delle volgarità”. Marysthelle è madre di una bimba e quando è scoppiato lo scandalo Ruby nei giorni scorsi ha ammesso di aver ricevuto dei soldi dal presidente Berlusconi da usare per la sua bambina. “L’appartamento è intestato a me – ha detto ancora Marysthelle -, ci abito con la mia bambina, non so proprio dove dovrei andare adesso e dove potrei portare lei”.

 

 

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