Camera, al via la discussione sulla sfiducia a Bondi

di Redazione

Sandro BondiROMA. Al viaalla Camera la discussione delle mozioni di sfiducia dell’opposizione al ministro dei Beni culturali Sandro Bondi, ma è ancora incerto se il voto arriverà in settimana o subirà un nuovo rinvio.

Centrosinistra e Terzo Polo vogliono che Bondi lasci perché “inadeguato” a gestire il patrimonio culturale e artistico italiano dopo i crolli di Pompei, definiti dal presidente della Repubblica “una vergogna nazionale”, e i pesanti tagli al bilancio del settore.

Le mozioni sono due, una di Pd e Idv e una dei centristi del Terzo Polo, i quali hanno però detto che ritireranno la sfiducia se Bondi presenterà una proposta di rifinanziamento della cultura; ipotesi al momento assai remota per gli ingenti costi. Questi i cinque punti proposti dal Terzo Polo in cambio del ritiro della mozione: una deroga al blocco delle assunzioni dei candidati che hanno vinto concorsi del ministero; la proroga di tax credit e tax shelter (al momento rifinanziati per 6 mesi); il reintegro per 200 milioni del Fus (per il 2011 sono attualmente previsti 258 milioni); la cancellazione del divieto degli investimenti in cultura dei Comuni; uno stanziamento di 300 milioni per la tutela del patrimonio.

La conferenza dei capigruppo di Montecitorio deciderà martedì 25 gennaio se andare al voto sulle mozioni mercoledì o giovedì. Alla riunione di martedì si potrebbe chiedere di rinviare di una settimana visto che diversi deputati sono questa settimana “in missione” al Consiglio d’Europa di Strasburgo impegnato in un dibattito sulle persecuzioni contro i cristiani nel mondo musulmano.

Ma il governo di Silvio Berlusconi, secondo fonti politiche, sembra intenzionato a rischiare la prova del voto, che corre sul filo di lana visti gli esigui numeri della maggioranza, come è accaduto la scorsa settimana, quando è riuscita a far approvare con un margine di 20 voti la relazione sulla giustizia del ministro Angelino Alfano.

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